Berlusconi attacca duramente il governo Salvini
L'ex cavaliere critica il "decreto dignità" dal Corriere della Sera
Oggi il Corriere della Sera ha ospitato in prima pagina una lunga “lettera” - editoriale di Silvio Berlusconi in cui si definisce il “decreto Dignità” un decreto dirigista, “comunista”, “punitivo delle imprese”, contro il libero mercato, che ha scontentato sia gli imprenditori che i lavoratori e che mostra il vero volto del governo giallo-verde di Di Maio e Salvini.
L’ex cavaliere attacca a trecentosessanta gradi definendo l’atto governativo “contro le aziende” e che con esso torna la “sinistra dirigista” e di fatto lodando Matteo Renzi e il suo Job Act.
Nella sua lamentazione Berlusconi parte dai poveri italiani e cioè 15 milioni di italiani di cui 5 in povertà assoluta e pare molto contrito e preoccupato per le loro sorti. Ma l’attacco politico non è certo Di Maio a cui parla come nel noto proverbio “a nuora perché suocera intenda”. La “suocera” Salvini è il vero bersaglio di questa clamorosa azione pubblica e costituisce il primo vero atto di guerra dell’altrimenti alleato locale di Forza Italia.
Ma cosa ha mosso Berlusconi all’inusitato, per toni e veemenza polemica, attacco contro un alleato fondamentale del centro-destra?
Semplice. Berlusconi ha letto, come al solito, i sondaggi ed ha capito che la catastrofe è alle porte. I suoi elettori hanno fiutato l’aria a abbandonano la nave. Salvini ha sostanzialmente infinocchiato l’ex Cavaliere con una attenta e assorta tattica in cui ha ottenuto il suo beneplacito alla formazione del governo giallo-verde, pagando un piccolissimo prezzo e cioè la presidenza del Senato a Forza Italia, per poi distruggere elettoralmente e politicamente l’ex alleato.
E Berlusconi è tutto tranne che uno sprovveduto e dopo avere capito di aver commesso un imperdonabile errore è passato al contrattacco. La Lega è il primo partito italiano oltre che della coalizione(?) di centro-destra e potrebbe a breve inglobare sia Forza Italia che Fratelli d’Italia, visto che il movimento guidato da Giorgia Meloni (che ha dimezzato i consensi elettorali) è una fotocopia della Lega che se non si differenzia velocemente (ma come?) sarà completamente assorbito anch’esso.