Mezza Forza Italia con Salvini. Berlusconi torna con Alfano e Verdini
Ecco cosa accade ora nel Centrodestra
Il dado è tratto. Il Centrodestra andrà diviso al voto a Roma il 5 giugno e in tante altre città, a partire da Torino e Novara. Alla fine Silvio Berlusconi ha scelto di ascoltare il suo 'cerchio magico' e in particolare Francesca Pascale, la fidanzata che definisce Matteo Salvini "troglodita", "maschilista" e "volgare". Disappunto e delusione in quella parte di Forza Italia - da Giovanni Toti a Paolo Romani - che sperava in una convergenza su Giorgia Meloni nella Capitale e in un ricompattamento del Centrodestra.
A questo punto saranno i lettori a decidere chi davvero ha in mano lo scettro di leader dell'opposizione non grillina a Matteo Renzi e al Pd. L'obiettivo del leader della Lega e di Fratelli d'Italia è quello di doppiare ovunque gli azzurri punendo in questo modo l'ex Cavaliere. Non solo. Ormai in Via Bellerio, sede storica del Carroccio, si ragiona su una coalizione per le prossime elezioni politiche che non comprenda Forza Italia. Il duo Salvini-Meloni ha cercato fino all'ultimo di trovare un'intesa ma, vista la scelta di Berlusconi, ora lavorerà per costruire un rassemblement popolare a prscindere dagli azzurri.
L'ipotesi è che se davvero l'ex premier cercasse la strada della riunificazione al centro con Angelino Alfano e con Denis Verdini, come diverse fonti raccontano, in Forza Italia possa avvenire nei prossimi mesi una scissione verso destra da parte di chi ritiene necessario mantenere l'alleanza con Salvini e la Meloni. D'altronde le anime degli azzurri sono molto diverse fra loro. Su Roma ha pesato molto anche il pressing di Antonio Tajani che, aspirando a diventare il prossimo presidente del Parlamento europeo, non poteva accettare nella sua città un'intesa con partiti dichiaratamente lepenisti.
La campagna elettorale, nonostante il Centrodestra sia unito a Milano e forse anche a Bologna e Napoli, porterà inevitabilmente ad inasprire i toni e la polemica tra Forza Italia e l'asse Lega-Fdi, scavando così una distanza probabilmente incolmabile anche e soprattutto in vista delle elezioni politiche. La famiglia Berlusconi e i vertici di Mediaset, ai quali interessa la stabilità politica e non vogliono una crisi dell'attuale governo, avrebbero giocato un ruolo determinante nella scelta di non convergere sulla Meloni a Roma. Ora vedremo i risultati delle urne, ma se davvero Lega e Fdi nella Capitale superassero il 20% e Bertolaso e Fi restassero sul 5-6% a quel punto il declino politico dell'ex Cavaliere sarebbe un dato di fatto.