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Politica
Atreju, Bertinotti attacca: "Elon Musk reazionario: dice cose indecenti"
Fausto Bertinotti

Bertinotti attacca Elon Musk: “Reazionario: una cosa indecente”

Ieri, come noto, c’è stata la partecipazione del tecnologo e imprenditore sudafricano ed ora naturalizzato statunitense, Elon Musk alla festa di Atreju organizzata da FdI. Un evento che ha avuto risonanza internazionale. Il tycoon ha poi avuto un proficuo incontro con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini con cui ha discusso di sviluppo tecnologico, infrastrutture strategiche e nucleare. In serata però non potevano levarsi le critiche, che nel nostro Paese non mancano mai per chi vuole “fare” e non solo parlare.

Così ieri ad “Altre parole”, programma condotto su La7 da Massimo Gramellini, Fausto Bertinotti si è scatenato. È da tempo che il Conte Rosso (“Che te serve Fa’?”) è tornato sulla breccia nonostante l’età e sta facendo propaganda presumibilmente per le Europee. Il tema del dibattito era il dialogo ad Atreju con “forze ostili” alla sinistra barricadera. Il subcomandante Fausto ha così sentenziato con chi si può parlare e con chi no, secondo suo insindacabile giudizio e consegna di bollino blu, pardon rosso.

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“Su Vox condivido completamente, con Musk ci può invece stare di parlare a condizione di considerarlo un avversario (sgomento in sala, ndr). Questa cosa per cui ci si affida ad uno dei più grandi miliardari del mondo, con una potenza di fuoco in grado di concepire l’andata su Marte e l’insediamento lì al posto dei più grandi Stati del mondo, questa potenza così autoritaria (sic) concentrata sulla ricchezza per quale ragione bisognerebbe affidargli il messaggio della politica?”.

Non contento cita un libro il cui capitolo fondamentale è: “Non dovrebbero esistere i miliardari”. “Tu invece che fai? –continua Bertinotti- “tu non solo chiami il miliardario ma gli chiedi cosa dovremmo fare noi, cioè fare figli. Questo signore viene dicendo una cosa reazionaria (ma una volta fare figli non era appunto da proletari? ndr) per non mescolarvi con gli altri, cioè una cosa indecente, (applausoni in sala, ndr) e lo dice senza nessun rispetto per la procreazione come se non esistesse il problema della parità tra uomo e donna (cioè dovrebbero fare i figli pure i maschi? ndr). Tu straricco, ipermiliardario non mi venire a dare consigli. Sono io che dovrei dare qualche consiglio a te come a quei quattro o cinque che insieme a te comandano il mondo (di nuovo applausoni, ndr)”.

A parte il discorso che avrebbe potuto fare direttamente Carlo Marx, tranne il passaggio sui proletari che evidentemente non piacciono più alla sinistra (e ce ne siamo accorti) all’ex leader di Rifondazione resta il fatto della coerenza o quantomeno della eterogenesi dei fini. Discorsi ottocenteschi, luddisti, fuori dal mondo, che hanno prodotto storicamente (quindi fattualmente ed oggettivamente) solo povertà, miseria e dittatura, fatti da uno che è famoso proprio per la sua bizzarra amicizia con i miliardari e che ama costosissimi capi in cachemire che non sono propriamente i vestiti indossati dagli operai, che dice solo a parole di difendere.

Proprio lui che rappresenta la sinistra radical – chic e salottiera di Capalbio ed affini, fa il pistolotto ad Elon Musk, a Giorgia Meloni e Matteo Salvini per aver invitato un “ipermiliardario”? Ma dove è la coerenza di questo uomo, peraltro pericolosamente raffinato nell’eloquio e con una erre moscia da far impallidire Gianni Agnelli? Si tratta della solita sinistra salottiera, quella che ad esempio a Roma vince solo nel centro storico e nei quartieri ricchi mentre perde da decenni nelle periferie degradate. Bertinotti rappresenta il prototipo della politica tartinara e ztiellara che ha distrutto la sinistra, si pensi solo all’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori voluta dall’allora segretario del Pd Matteo Renzi. Quello di ieri su Musk è stato un discorso retorico e sfacciato e meno male che è intervenuto drasticamente il conduttore Gramellini quando il subcomandante Fausto aveva cominciato un pericolosissimo avvicinamento alle idee di Toni Negri, il “cattivo maestro” ieri comparso. Accortosi di guai incombenti, il Conte Rosso ha innestato una rapidissima marcia indietro che manco Tomas Milian ne “La banda del gobbo” ed ha dichiarato che lui parla sempre e comunque da “non violento”.

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