Bianconi: "Salvini rompa con Parisi, Berlusconi e Forza Italia"
Intervista di Affaritaliani.it a Maurizio Bianconi, parlamentare dei Conservatori e Riformisti
Onorevole che pensa, lei che dice che Forza Italia è renziana, delle proposte di Parisi?
"Intanto Parisi chi? Quello di fede socialista, sulla breccia sin da ragazzo? Il vicesegretario del Nucleo Universitario socialista, uomo CGIL, il sindacato socialcomunista, l'ombra dell'indimenticato De Michelis, il Ministro capellone e sempre in discoteca? Quel Parisi, politico fatto e consumato, capo segreteria del Ministero del Lavoro, passato poi alla vicepresidenza del Consiglio ed infine al ministero degli Esteri, sempre con i socialisti e rimanendo nella stanza dei bottoni fino alla fine dell'età dell'oro della prima repubblica? Quel Parisi lì?".
Suppongo di sì...
"Quel Parisi che rimase fra Rai, Ministeri, intrighi di potere romano, fintantoché non fu citymanager del Sindaco di Milano Albertini e che poi si riciclò come manager fra Confindustria e società varie?".
Sì, lui...
"Bene, il Centrodestra di tutto ha bisogno per il suo rilancio, meno che di un uomo con storia politica così densa ed ambigua, anzi ubiqua, rotto a tutti i compromessi e gli intrallazzi del potere politico, categoriale, industriale, immerso fino al collo nei meccanismi che hanno asfissiato l'Italia e strangolato il rinnovamento nell'esperienza berlusconiana".
Bocciato su tutta la linea?
"Constato che rappresenta la miglior longa manus dell'anziano e un po' acciaccato leader, per impedire il reale rilancio di un centro destra competitivo, e per diventare lo strumento di una forza ,che colta l'ineluttabilità delle grandi intese, stenda il tappeto rosso a Renzi".
Insomma questo Berlusconi ne avrebbe studiata un'altra delle sue?
"Quando questi altri si svegliano Berlusconi ancora oggi, gli ha dato tre giri di pista. Parisi, uomo di potere, sempre al governo o a dirigere qualcosa ha il compito di impedire ogni sviluppo di una forza liberal nazionale alleabile con la Lega che riesamini in termini di interesse nazionale e di rivalutazione delle identità, la questione europea, forza che ritrovi sintonia con gli italiani e elimini ogni rapporto con PPE e socialisti nazionali ed europei. I suoi interessi aziendali, oggi prevalenti (Marina segue Parisi a ruota, Confalonieri e Letta vigilano), anzi esclusivi, escludono che Berlusconi e i suoi incaricati nel suo partito possano lavorare per rotture di questo tipo anziché prevedere, sopra o sotto il tavolo, collaborazione sostanziale con Renzi. Verdini ha fatto il suo e continuerà, ma lo stop all'ascesa di Mister UI (Renzi) costringe a organizzare un partito d'appoggio al governo con il conseguentestritolamento del Centrodestra vero è veramente alternativo, che deve richiamare al voto e al voto giusto almeno i 13 milioni di Italiani che gli hanno voltato le terga".
Se il suo ragionamento è fondato, come è possibile che Salvini non l'abbia capito e accetti l'ipotesi Parisi?
"Io non penso che Salvini sia così ingenuo, anzi così coglione. Avrà un suo percorso per liberarsene. Certo Merkel e politiche leghiste, il no moderato al referendum, come dice Parisi (con Mediaset schiacciata sul sì), non si conciliano con la determinazione leghista. Come mal si capirebbe la fine del trio di Cervia, vero futuro del Centrodestra, Salvini, Meloni, Fitto (e gli altri che verranno) e la riproposizione di un'alleanza che è finita miseramente".
Insomma lei Forza Italia con voi non c'è la vuole...
"Hanno scritto e votato l'Italicum, hanno votato in modo determinante le schiforiforme, hanno fatto il Nazareno, hanno da Renzi tutti i vantaggi del mondo e loro sono di fatto a disposizione. E io li posso volere con me? Ma che fa piglia in giro anche lei?".