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Politica
Luigi Bisignani: "Il male della Rcs sono le banche"
Luigi Bisignani: "Il male della Rcs sono le banche. Cairo ce la fa se non si spaventa"


Intervista a tutto campo di Affaritaliani.it a Luigi Bisignani

Chi vince la sfida per il controllo del Corriere della Sera?
"Se Cairo tiene i nervi saldi e non si tira indietro, perché spaventato dal solito sistema Mediobanca, riesce a spuntarla. Probabilmente anche grazie al fatto che alcuni di questi imprenditori più illuminati come Tronchetti e Della Valle cercheranno di far da mediatori, perché capiscono che quel sistema di Mediobanca è ormai completamente troppo auto-referenziale e fuorigioco per continuare a fare la solita partita".

Come valuta lo scontro tra Intesa SanPaolo e Mediobanca?
"E' lo scontro finale, e non a caso Nagel sta cercando di far di tutto per andare in Unicredit e poi fare la fusione tra Mediobanca e Unicredit. E' l'ultimo colpo di coda di un sistema e di un mondo che è morto ed è del tutto fuori mercato".

Cairo potrebbe rilanciare alzando l'offerta per la Rcs?
"Prima bisogna vedere che cosa farà la Consob con l'offerta di Mediobanca, perché anche alla Consob credo che stiano guardando con maggiore attenzione - dopo tutti gli attacchi che hanno subito - l'Opa che ha presentato Mediobanca. Cairo dovrà far capire che lui non sarà così schierato con i giornali così come lo è con La7".

Il Corriere di Cairo sarebbe renziano o anti-renziano?
"Anti-renziano non credo proprio. Poi il Corriere ha sempre avuto mille anime, ci sono delle piccole fasi in cui attacca uno o attacca l'altro. Certamente Cairo dimostrerà al mondo che quel sistema di banche ha gestito quel gruppo editoriale in modo vergognoso. Quello che Cairo ha più di tutti gli altri è che mette i conti in ordine. Rilancerà sicuramente Oggi, così come ha fatto con i suoi settimanali. Manderà a casa le 800 auto blu che stanno lì e razionalizzerà tutti i costi".

Quindi il male della Rcs sono state le banche?
"Assolutamente sì. In qualsiasi altro paese al mondo Rcs sarebbe finita con i libri in tribunale".

Passando alla politica. Renzi vince o perde le elezioni amministrative del prossimo 5 giugno?
"Per lui sono totalmente indifferenti. Lui ha già messo sul conto che le perde e invece, probabilmente, come al solito sarà un pareggio. Tranne D'Alema che si è dimesso quando ha perso le elezioni amministrative, Renzi questa lezione l'ha capita bene e infatti queste elezioni comunali gli scorreranno via come l'acqua. Non accadrà nulla".

E il referendum istituzionale di ottobre come finisce?
"Emotivamente è in vantaggio il no, ma poi alla fine rischierà di vincere il sì perché questo mondo emotivo e molto spinto non fa molto strada. E' come ai tempi della Dc, il giorno prima delle elezioni era sempre data per spacciata, poi vinceva".

Se vince il no Renzi cade e chi fa il nuovo premier?
"Renzi, perché va alle elezioni sicuramente".

Beh, però ci sono due leggi elettorali diverse per Camera e Senato ed è un po' difficile andare subito alle urne...
"Le leggi elettorali le hanno sempre cambiate in Parlamento".

Quindi se vince il no si va ad elezioni anticipate e non c'è un governo istituzionale?
"No, perché Mattarella da questo punto di vista non è Napolitano".

Quindi se vince il no si vota a febbraio 2017?
"Sì, certo. Con le liste elettorali del Pd fatte da Renzi che verrà pregato di farle e le farà".

E a destra? Come vede Matteo Salvini?
"Sta perdendo un po' di colpi. Lo vedo abbastanza in difficoltà e bisogna vedere come finisce la Meloni a Roma".

E i 5 Stelle dopo la morte di Casaleggio come si stanno muovendo?
"Bene, quello è un voto di protesta. Il problema di Casaleggio, Casaleggio Associati e tutte ste' storie è un giochino per gli addetti ai lavori. I 5 Stelle rappresentano la protesta e gli italiani che protestano non sono quelli che leggono i sofismi dei nostri giornali o dei commentatori".

Se si vota a febbraio 2017 e in campo ci sono Renzi, Di Maio e Salvini. Chi vince?
"Renzi".

Secondo?
"Di Maio".

Salvini quindi arriva solo terzo...
"Sì".
 

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bisignani rcs cairo banche





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