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Politica
Cirinnà, Gandolfini sfida Renzi. "Ripercussioni già alle Comunali"

"E' stata una presa di posizione legittima, nel senso che ha voluto esprimere la preoccupazione non solo della Chiesa ma anche del popolo italiano circa una legge che è in grado di trasformare la società italiana, la costruzione e la tradizione della storia del nostro Paese. Per cui è più che legittima e sia nel metodo che nella sostanza la condivido pienamente". Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day, intervistato da Affaritaliani.it, fa sue le parole del cardinale Bagnasco sulla richiesta di voto segreto in aula al Senato sul ddl Cirinnà.

Dopo il Family Day "non ho avuto alcun contatto né con il premier Renzi né con esponenti del Partito Democratico", spiega Gandolfini. Che poi, sul cammino parlamentare del ddl, aggiunge: "L'unico dubbio riguarda l'articolo 5, ovvero la stepchild adoption, che o verrà stralciato o, se verrà portato in Aula, lì credo che ci sarà una bocciatura. Purtroppo, però, penso che tutto il resto più o meno passerà, magari con delle maggioranze variabili o risicate. Il che è gravissimo perché se passano gli articolo 2 e 3, anche se viene bocciato o stralciato l'articolo 5, non cambia nulla. Gli articolo 2 e 3 - attacca il portavoce del Family Day - garantiscono di fatto l'omologazione dell'unione civile al matrimonio. A quel punto, se è parificato o omologato, la Cedu piuttosto che un semplice tribunale locale, sentenzierà che è discriminante trattare l'unione civile negandole l'adozione dei bambini rispetto al matrimonio, perché di matrimonio si tratta, e al quel punto, per via giurisprudenziale, verrà garantita la possibilità dell'adozione".

Che cosa state preparando se davvero le cose andassero così? "Se così fosse almeno tre cose abbiamo in programma. Ben venga che su alcuni punti il presidente Grasso non abbia concesso il voto segreto ma abbia lasciato il voto palese. Perché con il voto palese vogliamo guardare in faccia chi ha rappresentato il nostro comune sentire e chi no, in maniera che con l'unico strumento che i cittadini comuni - la povera gente - ha in mano, cioè il voto, ci ricorderemo di chi ci ha aiutato e di chi no. E questo avverrà già a partire dalle elezioni amministrative che ci saranno tra pochi mesi, i sindaci di Milano, Roma e delle altre città chiamate alle urne. Noi diremo al nostro popolo 'questo signore appartiene a una correte che ha a cuore la famiglia e i bambini, questo signore no'. Dopodiché, nell'urna, ognuno in coscienza vedrà cosa fare, ma noi lo indicheremo con chiarezza. E altrettanto faremo con estrema chiarezza quando si tratterà di premiare o di non premiare il premier Renzi in ottobre con il referendum istituzionale sul Senato".

Cioè? Si spieghi meglio... "Diremo al nostro popolo 'ricordatevi che il signore che ha legato il suo futuro politico a questo referendum si chiama Matteo Renzi. E questo signore, che cosa ha fatto per voi e per le istanze che abbiamo fatto presente al Circo Massimo? Ricordatevelo quando dovrete dire sì o no alla riforma'. Secondo, 'vi mettete in mente che cosa vuol dire abolire la seconda Camera, il Senato, facendo un'unica Camera?' Neanche tutta la discussione che adesso è in atto sul ddl Cirinnà sarebbe stata possibile nel momento in cui ci sarà una sola Camera con una maggioranza bulgara come quella attuale. Quindi, diremo, 'pensateci molto bene quando dovrete fare la crocetta sulla scheda'".

Gandolfini continua: "Terza cosa, ma qui i tempi sono necessariamente molto lunghi, la possibilità di un referendum abrogativo della legge Cirinnà. Le firme da raccogliere sono il problema minore, 500mila firme le raccogliamo in una settimana, sono i tempi che sono molto lunghi". Un altro Family Day? "Anche sì, però qui scatta il mio livello morale personale, perché far spostare milioni di persone con tutti i sacrifici che questo comporta...dobbiamo pensarci bene. Ma non è escluso".

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gandolfinifamily dayunioni civiliddl cirinnà





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