Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Brexit, divorzio M5S-Ukip. Al voto online per scegliere gli alleati Ue

Ue, Grillo spinge per passare con i liberali

grillo farage 800

Nuovo colpo di scena per il Movimento 5 Stelle. Il M5S di nuovo alle 'urne'. Questa volta, e con un preavviso nullo (le consultazioni saranno aperte dalle 10 alle 19 di oggi 8 gennaio e dalle 10 alle 12 di domani), Beppe Grillo chiede di scegliere le alleanze politiche in Europa per stabile quale futuro avrà a Strasburgo il Movimento. E indica in maniera netta di lasciare l'alleanza con l'Ukip di Farage e far nascere un nuovo gruppo con Alde (Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa). Tanti i malumori tra i parlamentari 5 Stelle, a Bruxelles come a Roma, colti di sorpresa dal cambio di passo. Duro il commento del deputato M5s Carlo Sibilia (ex componente del direttorio) che su Facebook definisce Alde come "il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe" che ha considerato "i sette punti per l'Europa del M5s come 'completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa' definendo il M5s 'profondamente anti Europeo' e il suo programma 'irrealistico e populista'". E conclude: "Decidete se meglio soli o male accompagnati e un po' ipocriti".

Il blog di Grillo. Le considerazioni del leader 5 Stelle sul suo blog sembrano tracciare una via ben definita. E cioè aderire, se gli iscritti lo confermeranno, diventare la terza forza in Europa aderendo al gruppo Alde (Alliance of Liberals and Democrats of Europe, "gli unici ad aprire un dialogo con noi", spiega), anche se - sottolinea - questo deve avvenire con regole ben chiare verso il M5s, al Misto ("ma non essere in un gruppo vuol dire non contare", è l'avvertimento) o restare in Efdd.

"I recenti avvenimenti europei, come la Brexit - sottolinea Grillo - ci portano a ripensare alla natura del gruppo Efdd. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall'Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito".

"Alde - aggiunge Grillo - conta 68 eurodeputati e con la presenza del Movimento 5 Stelle diventerebbe la terza forza politica al Parlamento europeo. Questo significa - sottolinea - acquisire un peso specifico di notevole importanza nelle scelte che si prendono. Significa in molti casi rappresentare l'ago della bilancia: con il nostro voto potremo fare la differenza e incidere sul risultato di molte decisioni importanti per contrastare l'establishment europeo. Non rinneghiamo le scelte del passato che ci hanno portato dove siamo oggi. Vogliamo affrontare nuove sfide con maggiore determinazione".

"Siamo entrati nel Parlamento europeo con le elezioni del 25 maggio 2014 - scrive Grillo - dopo una consultazione online tra gli iscritti, abbiamo dato vita al gruppo Efdd (Europe of freedom and direct democracy) insieme agli inglesi di Ukip e altre delegazioni minori. Con loro abbiamo condiviso i valori della democrazia diretta e abbiamo capito che nessun gruppo politico che siede al Parlamento europeo, è caratterizzato da una totale convergenza di vedute tra le varie componenti".

"Far parte di un gruppo politico - sottolinea Grillo - significa avere diritto di parola durante le sessioni plenarie del parlamento, essere rappresentati all'interno della conferenza dei presidenti, avere la possibilità di seguire l'iter legislativo come autori di regolamenti europei, ottenere fondi da spendere sul territorio, per le numerose attività d'informazione e formazione, rivolte ai cittadini italiani ed europei. Rifiutare di appartenere a un gruppo politico significa confluire nel raggruppamento dei non iscritti e perdere ognuna di queste opportunità. Significa occupare una poltrona con le mani legate: significa non poter lavorare".

Ora, prosegue il leader 5 Stelle, "i recenti avvenimenti europei, come la Brexit, ci portano a ripensare alla natura del gruppo Efdd. Con lo straordinario successo del Leave, Ukip ha raggiunto il suo obiettivo politico: uscire dall'Unione europea. Parliamo di fatti concreti: Farage ha già abbandonato la leadership del suo partito e gli eurodeputati inglesi abbandoneranno il Parlamento europeo nella prossima legislatura. Fino ad allora, i colleghi inglesi saranno impegnati a valorizzare le scelte che determineranno il futuro politico del Regno Unito".

Poi dice ancora: "Abbiamo studiato le percentuali di voto condiviso con Ukip e le altre delegazioni minori: la cifra non supera il 20%. Molto poco. Rimanere in Efdd equivale ad affrontare i prossimi due anni e mezzo senza un obiettivo politico comune, insieme a una delegazione che non avrà interesse a portare a casa risultati concreti. Ci ritroviamo nelle condizioni di rimanere in parlamento con le prerogative derivanti dall'appartenenza a un gruppo politico, ma senza la possibilità di fare il massimo per realizzare il programma del Movimento 5 stelle in Europa. Non nascondiamo anche un certo disagio rispetto all'utilizzo improprio di capitali delle fondazioni (a cui noi abbiamo rinunciato e continueremo a rinunciare) da parte di alcuni colleghi di Efdd, in riferimento alle notizie pubblicate e da cui prendiamo le dovute distanze".

Ecco dunque che, prosegue Grillo, "oggi abbiamo, per la seconda volta in tempi ravvicinati, l'opportunità di scegliere se e come dare un futuro al Movimento 5 stelle in europa. Come sempre accade, a metà di una legislatura (dopo due anni e mezzo dall'inizio della stessa) si aprono i negoziati tra gruppi politici. Anche noi ne abbiamo valutati alcuni e tra quelli che ci interessavano, gli unici ad aprire il dialogo con noi sono stati gli eurodeputati di Alde. Abbiamo fatto un tentativo di dialogo anche con il gruppo dei Verdi, che ha rifiutato la nostra richiesta di confronto. Ci è stato comunicato che un eventuale ingresso del Movimento 5 stelle nel gruppo dei Verdi avrebbe infatti 'sbilanciato' gli equilibri del gruppo stesso".

Poi precisa che "le condizioni politiche alla base dei negoziati con Alde sono molto chiare: condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà, onestà; totale e indiscutibile autonomia di voto; partecipazione dei cittadini nella vita politica delle istituzioni europee; schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell'apparato burocratico europeo, la risoluzione dell'emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilità occupazionali". Insomma, "il Movimento 5 stelle manterrebbe la sua piena autonomia con l'opportunità di dare vita a una nuova identità europea, che chiameremo Ddm (Direct democracy movement) un progetto ambizioso che apre a un futuro in cui sempre più realtà europee condivideranno il valore della democrazia diretta".

Le reazioni dei parlamentari M5s. Secondo l'Adnkronos, la votazione avviata sul blog di Beppe Grillo ha colto di sorpresa molti europarlamentari M5s: i più non sapevano dell'improvvisa accelerazione, anche se il 'divorzio' con l'Ukip era nell'aria ormai da tempo e i tentativi portati avanti con i Verdi a dicembre, e poi falliti, resi noti a tutti. Ma in molti, tra i 5 Stelle, non vedono di buon occhio un'alleanza con l'Alde, caldeggiata sul blog da Beppe Grillo. Che domani nel pomeriggio, a quanto apprende l'Adnkronos, dovrebbe raggiungere Bruxelles con Davide Casaleggio proprio per affrontare il nodo politico con i suoi.

A dar voce al malcontento ci pensa per primo Carlo Sibilia, deputato M5s ed ex componente del direttorio: "Votare informati è importante", scrive su Facebook il parlamentare pentastellato. "Ecco - aggiunge - cosa diceva il gruppo Alde di noi meno di 3 anni fa: 'per completezza, si segnala che anche 'Alleanza dei liberali e democratici per l'Europa (Alde)', il gruppo più europeista e federalista esistente al Pe, ha espresso una posizione unitaria, la quale tuttavia ha considerato i sette punti per l'europa del M5s come 'completamente incompatibili con la loro agenda pro-Europa' definendo il M5s 'profondamente anti Europeo' e il suo programma 'irrealistico e populista'. Alde è anche favorevole alla clausola Isds nel Ttip. E quindi al Ttip stesso. Del resto se si definiscono liberali ci sarà un motivo".

E ancora: "Alde ha boicottato tutte le candidature del M5s alla presidenza e alla vicepresidenza di commissioni del parlamento Europeo". Ecco, conclude Sibilia, "decidete se meglio soli (vi ricordo che il parlamento Europeo non ha iniziativa legislativa, cioè, per intenderci i deputati non possono proporre leggi) o male accompagnati e un po' ipocriti. Buon voto".

Sulla stessa lunghezza d'onda la deputata M5s Claudia Mannino "La nostra memoria corta non deve averla vinta in scelte del genere! io preferisco non aderire a nessun gruppo!" e la collega Mirella Liuzzi che scrive su Twitter: "Meglio soli che male accompagnati, visti i precedenti".

Anche Nicola Morra, senatore M5s, non nascoinde il malumore: "Europa o Italia, siamo nati per essere una rivoluzione culturale prima ancora che politica. Se questo comporta un lungo attraversamento del deserto, non ci sono problemi. La solitudine della marcia non ci spaventa".

Più cauta Laura Ferrara, capogruppo uscente del M5s a Bruxelles, secondo cui allearsi con l'Alde a Bruxelles "è l'unico modo per continuare ad avere un peso in Europa".

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