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Brunetta: "Parisi si informi prima di parlare. Pochezza intellettuale"
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“Stefano Parisi, impegnato nel suo triste e fallimentare tour acchiappa gonzi e mal mostosi di Forza Italia, non ha forse studiato le leggi e i risultati ottenuti dai governi di centrodestra in quasi 10 anni a Palazzo Chigi. Forse non ne ha avuto tempo, forse non glielo hanno consentito. Aprire bocca per attaccare la riforma Brunetta è indice non solo di pochezza intellettuale, ma soprattutto di pochezza politica". Lo spiega Renato Brunetta.

Il presidente dei deputati di Forza Italia risponde a Stefano Parisi che aveva detto nel corso della diretta web Affaritaliani.it.  "Con la sua riforma della Pubblica Amministrazione non ha fatto nulla, siamo il penultimo paese Ocse come digitalizzazione della P.A". Brunetta si arrabbierà per queste parole? "Pazienza, è la verità".


BRUNETTA, "PARISI NON CONOSCE MIA RIFORMA E SUOI RISULTATI, MEGLIO INFORMARSI PRIMA DI PARLARE". ECCO LA RISPOSTA INTEGRALE


“Stefano Parisi, impegnato nel suo triste e fallimentare tour acchiappa gonzi e mal mostosi di Forza Italia, non ha forse studiato le leggi e i risultati ottenuti dai governi di centrodestra in quasi 10 anni a Palazzo Chigi. Forse non ne ha avuto tempo, forse non glielo hanno consentito. Aprire bocca per attaccare la riforma Brunetta è indice non solo di pochezza intellettuale, ma soprattutto di pochezza politica". Lo spiega Renato Brunetta.

"Parisi ha anche di memoria corta. Dato che Fastweb, di cui il buon Parisi era amministratore delegato dal 2004, ha gestito negli ultimi dieci anni la fetta più grossa del mercato di beni e servizi ICT della pubblica amministrazione. L’Ocse ci mette in fondo alla classifica (prima solo del Cile)  per capacità di dialogo via web dei cittadini con la pubblica amministrazione ma le classifiche vanno lette per quello che sono: una fotografia sfocata dell’esistente. La riforma Brunetta ha scosso alla radice l’amministrazione e il suo modo di essere digitale, i governi Monti, Letta e Renzi hanno bloccato molte delle innovazioni introdotte, a beneficio proprio delle aziende amiche di Parisi. E lui, che lo sa, perché non lo dice? Se siamo ultimi o penultimi la responsabilità non è anche delle imprese che hanno preso molto e dato pochissimo?"

"Trasparenza (total disclosure), produttività, merito, qualità, mobilità obbligatoria, valutazione delle performance, amministrazione digitale (si vada a leggere il Cad, il Codice dell'amministrazione digitale pronto per l'uso), semplificazione burocratica, decertificazione burocratico-amministrativa, Pec (posta elettronica certificata), fatturazione elettronica, pagamenti on-line, continuità operativa, open data, dati georeferenziati, sistema unico delle credenziali di accesso ai siti pubblici, firma digitale da remoto, Voip per tutti, dematerializzazione dei documenti cartacei. E ancora censimenti delle auto blu e primi e veri e unici provvedimenti della loro limitazione con relativa razionalizzazione delle spese, drastica riduzione dei permessi e dei distacchi sindacali, drastica riduzione dell'assenteismo, customer satisfaction (se sa cosa vuol dire), certificati di malattia online con relativa comunicazione delle assenze il giorno stesso alle aziende pubbliche e private, dividendo dell'efficienza, e tante altre norme ancora che hanno fatto dire all'Ocse e alla Commissione europea tutto il bene possibile su un insieme di riforme che ci sono e devono essere solo implementate con correttezza e senso dello Stato. Si legga bene i numeri il buon Parisi e la smetta di fare il populista e il poco credibile rottamatore per conto terzi, che altri sono molto più bravi di lui. La risalita dal fondo della classifica alle prime posizioni nell’indice dell’economia e della società digitale della Commissione Europea per l’e-Government ne sono la più semplice testimonianza", sottolinea il p.

A tal riguardo esiste – glielo manderò in lingua inglese, ammesso che l’amico Parisi conosca l’inglese, altrimenti avrà la versione tradotta – un volume dell’Ocse che riporta in modo scientifico e puntuale tutti i risultati ottenuti in Italia con la riforma della Pubblica amministrazione che porta la mia firma.

P.s. Questo per quanto riguarda la mia attività di ministro. Per quanto riguarda invece l’attività di Parisi come imprenditore chiedo all’amico Stefano di inviarmi i risultati della sua più recente avventura, ‘Chili’. Così da conoscere e far conoscere oltre che le mie performance da ministro anche le sue da imprenditore”.

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