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Politica
Porta a Porta, Bruno Vespa conferma l'intervista a Riina jr

"Certo che andrà in onda, perché non dovrebbe?". Con queste parole Bruno Vespa, contattato telefonicamente da Affaritaliani.it, conferma che questa a Porta a Porta sui Rai andrà in onda l'intervista a Salvo Riina, figlio di Totò Riina, nonostante le polemiche politiche (e non solo) e le richieste arrivate da più parti di non mandare in onda l'intervista. Pochi minuti dopo Porta a Porta ha confermato la pubblicazione dell'intervista fatta da Bruno Vespa al figlio di Totò Riina, Salvatore, per la puntata di mercoledì sera

"Io prima di tutto sono un giornalista e quindi considero l'intervista al figlio di Riina che ha scritto un libro uno scoop giornalistico". Con queste parole Arturo Diaconale, consigliere di amministrazione della Rai, intervistato da Affaritaliani.it, difende la scelta di Bruno Vespa di intervistare Salvo Riina, il figlio di Totò Riina, a Porta a Porta.

Quindi non c'è nulla di male sul fatto che vada in onda? "Assolutamente no", afferma Diaconale. Che aggiunge: "Intanto bisogna vedere come andrà in onda e come sarà l'intervista. Se è un'intervista che non è promozionale del figlio di Riina e della Mafia ma è un'intervista di informazione, non vedo alcuna difficoltà. Altrimenti bisognerebbe istituire un comitato di controllo etico-politico che valuti qualsiasi iniziativa giornalistica venga messa in onda".

"Nel momento in cui si pongono valutazioni di ordine morale o valutazioni di ordine ideologico nei confronti di un materiale giornalistico, senza bisogno di andare in Corea del Nord o nell'ex Unione Sovietica, mi viene in mente l'Italia del Ventennio e il ministero della cultura popolare", afferma Diaconale.

IL CASO E LE POLEMICHE

"Mi auguro che in Rai ci sia un ripensamento. Ma se questa sera andrà in onda l'intervista al figlio di Totò Riina, avremo la conferma che Porta a porta si presta a essere il salotto del negazionismo della mafia e chiederò all'Ufficio di Presidenza di convocare in Commissione la Presidente e il Direttore generale della Rai". Così la presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, sull'annunciata intervista di Porta a porta a Salvo Riina.

"Apprendo costernata, considero incredibile la notizia: da 24 anni - ha dichiarato Maria Falcone, sorella del giudice ucciso da Cosa Nostra - mi impegno per portare ai ragazzi di tutta Italia i valori di legalità e giustizia per i quali mio fratello ha affrontato l'estremo sacrificio ed è indegna questa presenza in una emittente che dovrebbe fare servizio pubblico".

Sulla vicenda è intervenuto il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico (M5S): "Il Direttore Generale della Rai Campo dall'Orto ha autorizzato la presentazione del libro del figlio di Riina a Porta a Porta da Bruno Vespa? E' stato autorizzato dal nuovo direttore di Rai 1 Andrea Fabiano? - ha scritto Fico su Facebook - Chiederemo le richieste di autorizzazione. Ci sono degli accordi tra la trasmissione di Vespa e la casa editrice del libro di Riina? Esigo trasparenza massima".

"Non si capisce quale negazionismo ci sia nell'intervista a Porta a Porta al figlio Riina - ha replicato Fabrizio Cicchitto (Ncd) - l'intervista non è una esaltazione ma anzi è uno strumento per approfondire l'analisi di un fenomeno vedendo dall'interno un'esperienza fondata sull'assassinio e sullo stragismo, quella dei Corleonesi che ha costituito una delle espressioni più cruente e più pericolose della criminalità organizzata che fortunatamente lo Stato ha sconfitto".

Sette senatori del Pd (Lucrezia Ricchiuti, Donatella Albano, Maria Cecilia Guerra, Maurizio Migliavacca, Gianluca Rossi, Vincenzo Cuomo e Laura Puppato) hanno scritto una lettera al presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico per chiedere "convocare al più presto una seduta della Commissione di vigilanza per verifcare presupposti e misura di sanzioni sulla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo per questi episodi che oggettivamente rischiano di far sembrare la televisione pubblica il salotto in cui le associazioni criminali sono di casa".

La polemica segue di qualche mese quella sulla puntata del programma di Bruno Vespa in cui erano stati ospitati Vera e Vittorino Casamonica, figlia e nipote di Vittorio Casamonica, i cui funerali show il 20 agosto, a Roma, avevano provocato molte critiche. Dopo quella trasmissione era stato convocato per un'audizione in Commissione Antimafia il direttore di Rai Uno Giancarlo Leone. Le reazioni avevano spinto la rete a garantire uno spazio "risarcitorio" in una successiva puntata, aperta con l'intervista all'allora assessore alla Legalità del Comune di Roma, Alfonso Sabella.

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