Censimento rom? Salvini dice ciò che moltissimi pensano, anche a Sinistra
Le dichiarazioni di Matteo Salvini sui rom scatenano un putiferio, ma i consensi aumentano esponenzialmente. Ecco perché
Matteo Salvini con il suo "censimento dei rom" ha scatenato una ridda di ostili reazioni. A Sinistra soprattutto gli è stato dato del fascista, del nazista, si sono rievocate le leggi razziali, le discriminazioni a gay, "zingari", ebrei nella seconda guerra Mondiale e così via.
Ma per quanto forti le "sparate" del Ministro dell'Interno, i suoi consensi aumentano esponenzialmente a discapito dei più "miti" alleati di governo, i grillini, spiazzati da chi sa fare propaganda meglio di loro e li batte per esperienza.
Sui rom, in particolare, Salvini sa benissimo di avere gioco facile. Prendiamo per esempio un pendolare romano. Anche il più tollerante, il più altruista, il più gandhiano ha pensato almeno una volta il peggio vedendo gruppetti di minorenni rom attentare indisturbate ai portafogli degli avventori della metropolitana sapendo di non essere perseguibili. Ha pensato almeno una volta il peggio vedendo nubi tossiche sprigionarsi dagli accampamenti nomadi abusivi. Ha pensato almeno una volta il peggio vedendo rom assaltare cassonetti degli abiti usati o allestire mercatini clandestini sui marciapiedi con merci rubate o raccolte nella spazzatura. E chiunque asserisca il contrario è un ipocrita.
Matteo Salvini fa quindi leva sull'esasperazione del cittadino medio, quello che prende i mezzi pubblici e costretto a vivere giornalmente i disagi urbani, che risiede magari nelle vicinanze di un campo nomadi, che è obbligato - dopo una giornata di lavoro stremante - a vedere rom mendicare sulla metropolitana mattina e sera (lo pagheranno il biglietto?), o peggio determinati a scippare turisti e avventori. Il tutto nella permissività più assoluta. Basti chiedere ai tutori dell'ordine che presiedono le stazioni della metro capitolina: "Possiamo solo fermarle. Le portano in commissariato e poco dopo sono già libere, perché minorenni, spesso incinte. Il giorno dopo sono di nuovo qui".
Salvini fa dunque bene a evocare censimenti per etnia che hanno sapore di "schedature"? Sicuramente no, queste ultime sono sempre riprovevoli (in fondo chiunque sarebbe schedabile per via di qualcosa, a seconda del regime di governo vigente) ed esecrabili. Pure, le parole del Ministro dell'Interno fanno leva su un'esasperazione dilagante, acuita dal lassismo che finora ha imperato riguardo a certe problematiche. Salvini metterà in pratica ciò che ha promesso? Ne dubitiamo fortemente, ma i suoi illustri detrattori di Sinistra imparino che, invece di gridare al nazismo o al fascismo risorgenti, certe tematiche scomode - a furia di nasconderle sotto il tappeto - alla fine riemergono in tutta la loro virulenza e che sarebbe ora di affrontarle (non con le schedature) ma con interventi strutturali a favore dei tanti cittadini che pagano le tasse. E che si sentono abbandonati. Tutti potenziali "salviniani".