Centrodestra, Berlusconi e Salvini trovino una sintesi nel bene dell'Italia
È evidente che, come afferma da tempo Silvio Berlusconi, "uniti si vince"… del resto è il contrario di quello che sta facendo il centro-sinistra di Pier Luigi Bersani, Nicola Fratoianni, Giuliano Pisapia, Matteo Renzi, Roberto Speranza.
Berlusconi del pensiero liberale, di fatto, ha figurato, se non altro in teoria, il lato economico. Lontanissimo, dal punto di vista pratico, l'approccio liberale alla politica: più merito, no ai compromessi e al "do ut des". Matteo Salvini ha dalla sua l'aspetto del federalismo, così ben rappresentato, in chiave educativa degli italiani alla vera democrazia: il referendum consultivo sull'autonomia delle Regioni Lombardia e Veneto del 22 ottobre. Tema, quello del federalismo, che interessa tutti gli italiani, così scandalosamente ignorato dal centro-sinistra, con l'eccezione del sindaco di Bergamo Giorgio Gori e di quello di Milano Giuseppe Sala. Certo si può fingere di non vedere, girarsi dall'altra parte e fare un sorrisino…
La sintesi tra i due, cioè tra Berlusconi e Salvini - così ben ritratta dal presidente della Regione Liguria di Forza Italia Giovanni Toti che ha augurato il successo del referendum delle Regioni guidate da Roberto Maroni e Luca Zaia - potrebbe essere un sistema elettorale che vada verso l'elezione diretta dei parlamentari, l'opposto dell'oscenità dei posti blindati assegnati dai partiti a Montecitorio e a Palazzo Madama. Già Salvini ha parlato di elezione diretta dei magistrati. Giusto: la democrazia è l'individuo: lui elegge chi lo rappresenta e fa l'interesse del suo territorio (elezione diretta e federalismo), chi lo giudica (elezione dei magistrati), lui lavora, paga le tasse e vuole che gran parte dei soldi rimangano sul suo territorio (federalismo fiscale). Chi sarà leader della coalizione lo decidano Berlusconi, Giorgia Meloni, Salvini… considerino che la politica è "la forma più alta dell' esistenza" (Oswald Spengler)… che il politico deve fare il bene dei cittadini, il che può significare fare un passo indietro.