Centrodestra, Berlusconi frena su Parisi. Compromesso con Salvini e Meloni
Salvini strappa la lotta all'immigrazione clandestina e all'Europa. Berlusconi impone il presidenzialismo
Compromesso tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni nel vertice a tre di Arcore di mercoledì sera. Scorrendo i sette punti dell'intesa per il rilancio del Centrodestra, che Affaritaliani.it pubblica (clicca qui), appare evidente come l'accordo sia frutto di una mediazione, in particolare tra il segretario della Lega e l'ex Cavaliere. Salvini ha portato a casa l'impegno senza se e senza ma di Forza Italia per il no al referendum del 4 dicembre e soprattutto il rifiuto di Berlusconi a qualsiasi sostegno ad un governo del Presidente o di larghe intese in caso di vittoria del no.
Non solo. E' evidente la mano del leader del Carroccio nel rilancio del federalismo, nella lotta all'immigrazione clandestina e nel "diritto al popolo di esprimersi ogni qualvolta i trattati internazionali prevedano cessione di sovranità". Il numero uno azzurro, però ha strappato a Salvini, anche grazie alle posizioni della Meloni, l'impegno sul presidenzialismo (l'elezione diretta del Capo dello Stato è un cavallo di battaglio di Forza Italia fin dal 1994). Molto importante anche il passaggio sulle "iniziative necessarie per allargare il perimetro del Centrodestra, facendo appello alla società civile".
Questo punto, fortemente voluto da Berlusconi, non serve tanto per includere nel progetto Stefano Parisi ma per cercare di convincere una fetta di Area Popolare-Ncd, che non si riconosce in Angelino Alfano, a seguire chi, come Nunzia De Girolamo e Gaetano Quagliariello, ha lasciato il ministro dell'Interno, ormai più renziano dei democratici, per tornare nel Centrodestra. Nessuna parola, invece, sulla leadership della coalizione e su come individuare il candidato a Palazzo Chigi. Berlusconi, stando a quanto risulta ad Affaritaliani.it, avrebbe fatto un passo indietro su Parisi definendolo "senza quid" (proprio come Alfano) secondo le ricostruzioni di ambienti vicini all'ex premier. Non solo, i tanto attesi sondaggi della Ghisleri sull'ex candidato sindaco a Milano contro Beppe Sala sarebbero abbastanza deludenti.
Non una bocciatura in tronco di Parisi ma niente 'boost' per far decollare il Centrodestra e rilanciare i moderati. Salvini e Meloni avrebbero manifestato la loro idea di consultare la base dei tre partiti attraverso le primarie (anche se diverse da quelle del Pd) - ipotesi che piace a Giovanni Toti ma non a tutti i colonnelli azzurri - trovando però un Berlusconi decisamente freddo e che ha chiesto (e ottenuto) un rinvio della questione per evitare di dividersi prima ancora di ricostruire il Centrodestra dopo la frattura delle Amministrative a Roma. Insomma, per il momento si va avanti con il programma - sul quale c'è già un impegno di massima e una bozza condivisa - rimandando lo spinoso tema delle primarie e del candidato premier.