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Politica
Centrodestra,"Forza Italia così perderà altri pezzi pregiati". Intervista choc

 

Il Centrodestra esiste ancora?
"Certo che sì".

Beh, non si direbbe visto che la Lega intende correre da sola alle prossime elezioni in Abruzzo e per le province autonome di Trento e Bolzano...
"Dico che esiste visto che governiamo tutti insieme in Lombardia, in Veneto, in Friuli Venezia Giulia, in Liguria, in Molise, in Sicilia, a Genova, a Siena, a Pisa e in tantissime altre città. Di fronte a tutto questo ci sono condizioni locali di divergenza e condizioni locali di ottima intesa e poi c'è da tenere presente la fase di transizione del Centrodestra nazionale con la Lega al governo con i grillini. Forza Italia, invece, è all'opposizione. Si tratta di un momento di passaggio e di un esecutivo che nasce per necessità non essendoci stata un'altra maggioranza uscita dalle urne. Era già successo in passato, a parti invertite, con i governi Monti e Letta. Accade così ma questo non vuol dire che il Centrodestra sia finito".

Prima Alessandra Mussolini e poi Silvia Sardone se ne sono andate. E' in atto una fuga da Forza Italia?
"Sicuramente c'è un momento di malessere generale dopo il risultato timido e tiepido del 4 marzo. E c'è indubbiamente bisogno di avviare una fase di rigenerazione del Centrodestra nel suo complesso. La Lega ha trovato una sua collocazione e una sua identità, Forza Italia non l'ha ancora fatto. E' evidente che tutto ciò lascia strascichi e malumori sul territorio specie dove sono state compiute scelte sbagliate come quella sulla Sardone che meritava un assessorato e non l’ha avuto. In generale c'è uno sfarinamento del Centrodestra e una fase di transizione che va affrontata con vigore, altrimenti il rischio è quello di perdere altri pezzi pregiati. Anche se i veri pezzi pregiati sono gli elettori, e Forza Italia ne ha già persi un buon numero. Non può permettersi di perderne ancora".

La scelta di nominare Antonio Tajani vicepresidente del partito la convince?
"Antonio è un amico e una persona che stimo. Mi lascia perplesso il fatto che di fronte a molti cambiamenti anziché pensare prima al metodo e alla linea politica avviando un confronto sui contenuti si sia proceduto con vecchi metodi. Tajani è una persona di valore ma il tema è come e perché devono essere scelti i dirigenti e con quale scopo, con quale percorso e con quale linea politica".

Insomma, in Forza Italia manca democrazia interna...
"Manca certamente un momento di dibattito e di confronto interno. E' stato banalizzato il risultato delle elezioni e soprattutto il cammino dal 2008 al 2018 che ci ha portato a perdere milioni di voti. La Lega si è rafforzata moltissimo e invece Forza Italia ha subito diverse scissioni, da quella di Fratelli d'Italia a quella del mondo cattolico che poi si è dissolto. Siamo in una fase storica complessa e complicata, il mondo è cambiato con Trump e con l'ascesa dei movimenti anti-sistema. Di fronte a questo orizzonte nuovo Forza Italia gioca un ruolo di pura conservazione come se tutto andasse bene così. L'approccio è sbagliato e il tema non è quello delle persone. Prima delle persone dobbiamo parlare di linea politica per provare a riaggregare milioni di elettori che hanno lasciato il partito e tanti dirigenti che hanno dato vita ad esperienze civiche. Finora abbiamo vinto grazie alla forza della Lega e alla forza di esperienze civiche, come a La Spezia, a Genova e a Savona. In questo panorama la Lega ha trovato la sua collocazione e invece la gamba moderata del Centrodestra è divisa in mille rivoli e non li riunificherà un vicepresidente del partito, ma solo un percorso che faccia tornare gli elettori padroni a casa propria con un contenitore che sappia premiare il merito sapendo che il consenso sul territorio conta. In Forza Italia abbiamo sempre predicato la meritocrazia come stella polare del Paese ma poi l'abbiamo pratica poco. Siamo un partito che parla di libertà, di merito e della possibilità che chi vale emerga, poi però non sempre abbiamo scelto con questi criteri le candidature e i dirigenti".

E' stato un errore da parte di Forza Italia non votare Marcello Foa alla presidenza della Rai?
"E' stato un errore non trovare un accordo sul nome. Non so se Foa sia la persona giusta o sbagliata. La Lega avrebbe potuto e dovuto usare più galateo istituzionale con i suoi alleati e, allo stesso tempo, non credo che Forza Italia debba usare la Rai come l'incidente di Sarajevo per far scoppiare la guerra mondiale. Più moderazione e più buon senso, dunque, anche perché quando si parla di poltrone gli elettori non amano vedere la politica azzuffarsi".

Tags:
centrodestra forza italia toti





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