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Politica
Centrodestra, Toti escluso dal vertice. Lui nicchia: non avevo nulla da dire

Centrodestra, Toti: "Non ero a vertice, sono già candidato in Liguria" 

"No, francamente no". Il leader di Cambiamo! e presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, dice che non si aspettava di essere invitato al vertice del centrodestra, svoltosi ieri a Milano, tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Melone. A margine dell'evento 'Infrastrutture e Olimpiadi', Toti ha sottolineato: "Ero, a proposito di infrastrutture, ad occuparmi del rifacimento della Via dell'amore, alle Cinque Terre, un simbolo del nostro Paese, chiusa dal 2012. Siccome nel centrodestra non si discuteva ieri di infrastrutture ma di regionali e, siccome ho già chiarito che io sarò candidato in Liguria alle prossime regionali, non avevo granché di altro da dire ai miei partner di coalizione. Di questa cosa abbiamo già discusso a lungo in Liguria con Matteo Salvini e con tutti gli altri".

C.destra: Toti, non temo di scomparire; FI rischia se non cambia

 "Con Berlusconi da tempo abbiamo una visione diversa. Io non temo di scomparire e sono anche piuttosto visibile e ben piazzato. Temo, invece, che scompaia il polo moderato all'interno del centrodestra, visto che abbiamo perso milioni di voti negli ultimi dieci anni e non si è mai invertito il trend". Così il leader di Cambiamo! e presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, risponde a Silvio Berlusconi che aveva detto che il nuovo movimento governatore è destinato a scomparire.    A margine di un evento a Milano, Toti ha spiegato: "Noi cercheremo di dare il nostro contributo con il nostro piccolo movimento che speriamo cresca. Ma mi sembra che se, da una parte, c'è la speranza di allargarsi verso altri mondi, Forza Italia, se non cambia rotta, è destinata ad asciugarsi ancora di più, a dimagrire oltre la soglia della presenza politica". E su un eventuale appoggio di Berlusconi alla sua ricandidatura a governatore, Toti ha risposto: "In Liguria tutti sostengono che in quattro anni e mezzo abbiamo fatto uno straordinario lavoro e ci è stato riconosciuto soprattutto dai cittadini che ci hanno affidato anche quasi tutti i Comuni di quella Regione, che culturalmente non è vicina a noi. Chiunque oggi si volesse sfilare da un'esperienza di governo che tutti hanno giudicato ampiamente positiva farebbe solamente il male di se stesso e dei suoi elettori. Ma non credo che nessuno lo pensi". 

Centro destra, Toti: "Escluso da incontro Salvini-Meloni-Berlusconi? Non avevo nulla da dire"

Centrodestra, intesa sulle Regioni. "FI, FdI e Lega avanti uniti"

La nota diramata al termine del vertice tenutosi ad Arcore indica quale sara' l'obiettivo del centrodestra: "Ci proponiamo di liberare gli italiani da questa maggioranza che esiste solo nel Palazzo, che si e' gia' rivelata inadatta a governare le complessita' del nostro Paese e procede per risse e scontri, promettendo nuove tasse e meno sicurezza".

Berlusconi, Salvini e Meloni riprendono "la marcia" con "uno spirito unitario" in un incontro che pero' viene ritenuto interlocutorio. Salvini, Meloni e Berlusconi - secondo quanto si apprende - saranno presenti insieme in un evento il 17 in Umbria e probabilmente uniti in piazza a Roma per protestare contro l'esecutivo. La novita' e' che il Cavaliere e la Meloni potrebbero quindi partecipare alla manifestazione che si terra' nella Capitale il 19.

Sulle Regionali e anche su altre questioni sul tavolo non e' emersa ancora alcuna decisione, perlomeno ufficiale. Il partito di via Bellerio conferma la candidatura della Borgonzoni in Emilia e alla fine potrebbe spuntarla anche in Toscana, ma Fdi insiste sulla necessita' di presentare un nome che possa avere maggiori chances di vittoria e punta sull'ex azzurro Bignami. A Fratelli d'Italia potrebbe toccare Marche e Puglia mentre in Campania e Calabria dovrebbero presentarsi figure di Forza Italia.

Servira' un altro vertice (in programma per il prossimo fine settimana) per definire gli accordi. E sara' necessario un incontro tra i capigruppo per sciogliere altri due nodi: il primo e' quello del Copasir (per la presidenza in corsa il leghista Molinari e Urso di Fdi, "la Lega e' la prima forza dell'opposizione, tutto cio' che tocca la sicurezza degli italiani ci sta a cuore", afferma Salvini), altro e' quello del taglio del numero dei parlamentari. Il centrodestra terra' una posizione comune. Si cerchera' di capire se la maggioranza dovesse rilanciare sulla legge elettorale e sullo ius culturae ma soprattutto se ci saranno 'buchi' nel Pd e nel Movimento 5 stelle. L'orientamento e' quello di dire si' ma se il centrodestra dovesse capire che i numeri sono a rischio il tentativo di mettere in difficolta' i rosso-gialli - uscendo dall'Aula - non e' affatto escluso. Lo scopo principale nel centrodestra resta quello di trovare un'intesa sulle Regionali ma soprattutto di mandare a casa la maggioranza: "E' di tutta evidenza - spiega la nota del centrodestra - che questo esecutivo giallorosso non potra' durare a lungo: e' diviso, troppo sbilanciato a sinistra. Ci opporremo alle sue ricette sbagliate grazie anche ad un maggior coordinamento delle opposizioni in Parlamento". Qualora Salvini, Meloni e Berlusconi dovessero trovare l'intesa per le prossime amministrative (il centrodestra tra l'altro dovrebbe sostenere Toti in Liguria) fonti parlamentari non escludono che si possa poi cominciare a discutere dell'ipotesi di una lista unitaria. Ma e' tutto prematuro. Oggi - dicono in Forza Italia, Fdi e Lega - si e' registrato un clima buono. Tutto il resto e' da costruire. 

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