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Politica
Centrodestra, patto segreto Salvini-Meloni-Toti

"Il cadidato premier non si decide né ad Arcore né in Via Bellerio". Giorgia Meloni mette le mani avanti e, apparentemente, sembra frenare le ambizioni di Matteo Salvini. Parlando al Corriere delle Sera, la leader di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale usa un linguaggio diretto: "Siamo una classe dirigente che ha l'età giusta per competere. La piazza di Firenze può essere l'embrione da cui si svilupperà nelle prossime settimane un nuovo percorso".

Salvini? "E' leader del partito con la più alta percentuale di voti del Centrodestra e trovo normale che offra la sua candidatura. Ma anche lui sa benissimo che il tempo dei vertici ristretti in cui si decide chi guida cosa è finito. E sa che né io né altri saremmo disponibili, dopo aver detto basta ai vertici di Arcore, a sottoporci ai vertici di via Bellerio...". E ancora: "Sono favorevole alle primarie. Poi il sistema di selezione può essere questo o un altro, ma la selezione dovrà avvenire dal basso senza alcuna investitura".

Una proposta poi confermata dalla Meloni in un intervento su Il Tempo: "Sia io che Salvini che Toti, ma immagino ci saranno anche altri, abbiamo dato la disponibilità a correre per le primarie di questa nuova proposta politica, che deve andare oltre la destra e la sinistra per sposare la sfida sovranista". La Meloni stoppa Salvini come Berlusconi ha tarpato le ali a Parisi? Non proprio. Fonti qualificate di Fdi e della Lega spiegano ad Affaritaliani.it come ormai ci sia un patto di ferro tra la leader di Fratelli d'Italia, il segretario del Carroccio e il Governatore della Liguria.

L'uscita della Meloni, così come le ultime parole di Toti, servono per non far apparire Salvini 'uomo solo al comando'. Le primarie, alle quali quasi certamente parteciperà anche Raffaele Fitto, leader dei Conservatori Riformisti, saranno reali (anche se tutte da studiare) però è evidente sia alla Meloni sia a Toti che Salvini sarà stra-favorito e la competizione (di fatto apparente) serve più che altro per tentare di convincere Berlusconi a schierare tutta Forza Italia con la nuova coalizione 'sovranista' e a mollare definitivamente ogni velleità di ritorno con Alfano e Verdini.

Strategicamente, lanciare Salvini candidato oggi a Palazzo Chigi sarebbe controproducente e quindi, anche su consiglio di Giancarlo Giorgetti (vera mente della Lega), si costrusce questa competizione interna con la Meloni e l'azzurro Toti (a suo tempo scelto proprio dall'ex Cavaliere come consigliere politico) proprio per evitare che una corsa sul leader leghista spinga Berlusconi verso Parisi. E' chiaro comunque, come dice anche la stessa presidente di Fdi, che Salvini ha la golden share dei sovranisti, ma al momento questo punto non va evidenziato troppo. E - sottolineano ambienti forzisti - a giudicare dal siluro dell'ex presidente del Consiglio a Parisi sembra proprio che la strategia Salvini-Meloni-Toti stia funzionando...

Salvini a Montecitorio conferma l'intenzione di tenere le primarie per la scelta del leader. "Non vedo l'ora che arrivi il 4 dicembre per mandare in soffitta una brutta riforma, poi sceglieranno i cittadini" con le primarie. "Io sono pronto a sfidare anche domani Renzi", ha aggiunto, spiegando che "è il momento del coraggio, delle scelte di osare", come ha dimostrato la vittoria di Trump, fino al 4 dicembre. "Il mio impegno è per il No alla pessima riforma" costituzionale, poi "si discutera' di tutto il resto".

Stop definitivo a Parisi. Sulla possibilità di un accordo sui contenuti con il 'federatore' del Centrodestra Stefano Parisi, il leader della Lega, Matteo Salvini, risponde secco: "No. Con gli amici di Alfano, Verdini, Cicchitto non si costruisce il futuro del Paese".

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salvini meloni toti





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