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Politica
Centrodestra, Salvini vuole mangiarsi Berlusconi. Il progetto: Lega Italia


Il progetto originario è del Governatore ligure Giovanni Toti, una sorta di avanposto leghista all'interno di Forza Italia, stando almeno agli azzurri invidiosi dell'exploit di Matteo Salvini. Parliamo del partito unico di Centrodestra, un'ipotesi sempre accarezzata da Berlusconi e da alcuni dei suoi e sempre bocciata dal Carroccio. Almeno così è stato fino alle elezioni del 4 marzo. Poi lo tsunami cn il sorpasso della Lega sullo storico alleato ha modificato equilibri e progetti.

Ora, con l'ipotesi del il ritorno alle urne a ottobre, frutto forse dell'intesa tra Di Maio e Salvini, in Via Bellerio stanno pensando seriamente a quel piano sempre respinto del presidente della Regione Liguria. La revisione del Rosatellum non è detto che consenta le coalizioni e, vista anche la posizione del Pd (almeno dei renziani), tanto che si potrebbe tornare allo schema dell'Italicum che prevedeva il premio di maggioranza alla prima lista, o partito, e non allo schieramento.

Comunque sia, tecnicalità a parte (anche se la questione è molto politica), il progetto che piace in Via Bellerio sarebbe quello di presentarsi alle elezioni bis dopo l'estate (o al massimo a febbraio 2019) con un soggetto unitario del Centrodestra che possa meglio sfidare i 5 Stelle, visto che sembra chiaro che la sfida one to one sia con Luigi Di Maio (Pd e sinistra tagliati fuori). Il nome sarebbe già pronto: Lega Italia. Un rassemblent che metterebbe insieme i sovranisti e i moderati e che partirebbe dall'unione del Carroccio, di Forza Italia e di Fratelli d'Italia.

E, visti i risultati elettorali del 4 marzo, il leader e candidato premier sarebbe Matteo Salvini. Anche le percentuali delle candidature, ovvero i pesi nella nuova formazione, rispetterebbero le percentuali delle Politiche. Lega quindi al 50%, Forza Italia intorno al 40 e Giorgia Meloni al 10. In questo modo il duo Salvini-Giorgetti, d'intesa anche con Fratelli d'Italia, avrebbe in pugno la Lega Italia. Non solo. Potrebbe anche contare su una quinta colonna all'interno degli azzurri che ovviamente farebbe riferimento a Toti. In minoranza la vecchia guardia forzista, Gianni Letta in testa, e per Berlusconi (a prescidendere dalla decisione della Corte Ue sulla Severino) un ruolo di consigliere dietro le quinte. Magari, per accontentarlo, si potrebbe anche chiamare regista.

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