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Politica
Centrodestra verso l'accordo. Fi, Lega, FdI e altri: i punti dell'intesa

Matteo Salvini lo ha fatto capire nella video-intervista ad Affaritaliani.it (clicca qui) che qualcosa nel Centrodestra è cambiato. Addio ai toni durissimi e aperture a Silvio Berlusconi. D'altronde dopo la scissione nel Partito Democratico e con i problemi infiniti nei 5 Stelle legati al caos Roma-Raggi, sarebbe folle continuare a litigare e a non trovare la 'quadra' (bossiana).

L'accordo in vista delle elezioni politiche (settembre o inizio 2018?) ancora non c'è, ma - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - i pontieri di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia stanno costruendo le basi per trovare l'intesa. I protagonisti sono sempre gli stessi ovvero Giancarlo Giorgetti, Paolo Romani, Giovanni Toti, Ignazio La Russa e Carlo Fidanza. Anche se poi il patto finale e definitivo andrà ovviamente siglato dai tre leader.

Lo scoglio principale, quello della leadership verrà risolto attraverso le modifiche della legge elettorale. Forza Italia, ma anche la Lega, in Parlamento ha già avuto ampie rassicurazioni da parte del Pd (Franceschini in testa) sull'introduzione nel sistema di voto della possibilità di presentarsi in coalizione e non più solo con un partito o lista. In questo modo - stando a fonti qualificate sia di Fi sia del Carroccio - il progetto è quello di non indicare prima del voto un candidato presidente del Consiglio facendo di fatto le primarie il giorno stesso delle elezioni.

Con il sistema proporzionale, infatti, il partito di Centrodestra che otterrà a livello nazionale il maggior numero di consensi - ovviamente in caso di vittoria nelle urne - esprimerà poi il premier che andrà a Palazzo Chigi. In questo modo si superano le polemiche sulle primarie, sullo stop di Berlusconi a Salvini (e viceversa) e sull'ipotesi Zaia.

Quanto al programma l'unico tema di divisione è l'uscita dall'euro. Stando alle fonti, si indicherà certamente l'introduzione della doppia moneta (proposta dall'ex Cavaliere) lasciando aperta la strada, ma solo come extrema ratio, all'abbandono della moneta unica nel caso in cui dovesse fallire il tentativo di cambiare i trattati Ue (e su questo dipenderà molto da come finiranno le elezioni in Francia, Olanda e soprattutto Germania).

Nella coalizione dovrebbero esserci sei forze politiche: Forza Italia (con Berlusconi candidato se arriverà una buona notizia dalla Corte di Giustizia Ue), la Lega (che potrebbe diventare Lega dei Popoli per prsentarsi in modo uniforme da Nord a Sud), Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, i Conservatori Riformisti di Raffaele Fitto, i Sovranisti di Alemanno e Storace e una lista moderata e più centrista che dovrebbe costruirsi intorno a Gianfranco Rotondi, al movimento dell'ex Ncd Gaetano Quagliariello e con l'apporto dell'ex ministro della Difesa Mario Mauro.

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