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Politica
Centrosinistra, Pisapia a Renzi: "No a un'altra Sicilia"

Giuliano Pisapia invita il Centrosinistra a unirsi. E chiede discontinuità a cominciare dalla legge di Bilancio. L'ex sindaco di Milano, durante l'evento organizzato a Roma da Campo Progressista, si rivolge in toni duri e critici al Pd, colpevole di avere voluto una legge elettorale "che mal si concilia con gli indirizzi della Corte costituzionale. "Al Partito democratico voglio dire che l'idea dell'autosufficienza rischia di essere un suicidio politico. I nostri avversari sono le destre e i populisti e non possiamo regalare il paese a chi l'ha distrutto più volte". "Diciamo no alla ridotta minoritaria che fa testimonianza ma non cambia il Paese".

Quindi invita il Pd a guardare a sinistra e non più a destra. "Siamo considerati gli ultimi giapponesi del centrosinistra, ma cederemo quando otterremo ciò che vogliamo: unità e discontinuità". Pisapia spiega ai suoi l'intenzione di continuare nel tentativo di costruire un centrosinistra largo che abbia l'ambizione di vincere le elezioni. "Dobbiamo continuare in questo percorso - dice - dobbiamo continuare a essere coerenti. Fino all'ultimo giorno".

Sulla stessa linea Laura Boldrini intervenuta subito dopo. "Non basta fare alleanze con un simbolo - ha sottolineato la presidente della Camera - e non basta fare le alleanze contro, perchè questo non mobilita, non appassiona". "Per fare un'alleanza che funziona - ha aggiunto Boldrini - bisogna leggere lo stato della società, "condividere" un programma di governo e un programma che parli agli italiani. E fare "immaginare alle persone che stare meglio è possibile".

A proposito di trattative Pd e Mdp, è gelo da parte di Pier Luigi Bersani che prende le disatnza dalla possibilità di una trattativa con Renzi. E twitta: "Cado dalle nubi".

"In legge di bilancio chiediamo segnali forti, come un intervento importante sui superticket, un segnale profondo sulla lotta alla povertà, un impegno reale per due norme di civiltà come lo ius soli e il biotestamento, che altrimenti non rischiano di non vedere mai la luce. In più, l'approvazione della proposta di legge 'ero straniero' per modificare le politiche sui migranti". Sono questi i paletti che Pisapia pone per iniziare a costruire l'alleanza di centrosinistra partendo dai contenuti.

"Condivido totalmente quello che ha scritto Emma Bonino: non è un caso che abbiamo raccolto 80mila firme su una proposta di legge contro esclusione, per rispetto dei diritti di tutti". Ha poi ribadito la necessità di modificare la Bossi Fini: "Il reato di clandestinità è assurdo dal punto di vista giuridico e umano".

In più, aggiunge, le parole d'ordine comuni per creare una coalizione devono essere "la tutela delle persone a cominciare da quelle più fragili, la difesa dell'ambiente e l'indirizzo dello sviluppo in maniera sostenibile. Dobbiamo eliminare il precariato, garantire il diritto al lavoro e alla salute". Infine, lanciando un messaggio al Pd, "dobbiamo dialogare con i corpi intermedi, con le organizzazioni dei lavoratori: anche qui ci vuole discontinuità di metodo e di merito".

"Il Pd smetta di guardare a destra e a centrodestra, guardi a sinistra: non ci può essere alcun cammino per chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo o un vecchio centrodestra". "Mettersi in gioco è un atto di resistenza, una cosa molto bella. Per questo Campo progressista continua a pensare al suo percorso. Saremo gli ultimi a cedere su unità e discontinuità'".

"Non vogliamo un'altra Sicilia. Bisogna fare di tutto per unire, nella discontinuità, il centrosinistra. Qualcuno dice che è missione impossibile? No, sino all'ultimo giorno, ci dobbiamo provare"."Non basta distruggere, bisogna costruire: non è tattica - aggiunge - è buona politica". "Serve una rivoluzione credibile", un "progetto per il Paese. Abbiamo passato mesi a provare a tradurre l'utopia in progetto. E oggi, più di ieri, dobbiamo ribadire che ci crediamo ancora, perché quella era la strada giusta".

"Responsabile" di una legge che "non ci piace " è un partito che si chiama democratico", ha spiegato. Lo è "chi ha votato una legge che mal si concilia con gli indirizzi della Corte costituzionale. Avevamo chiesto poche cose: voto disgiunto e possibilità per i cittadini di scegliere. Ci hanno risposto picche", ha detto Pisapia. "Ora dobbiamo combattere sul terreno valoriale", ha poi osservato.

"Diciamo no a una minoranza che fa solo testimonianza ma non cambia il Paese. Oggi più di qualche mese fa dobbiamo ribadire che ci crediamo ancora perché quella era ed è la strada giusta". "Ci hanno detto - aggiunge - che eravamo deboli, ondivaghi. Ho incassato con pazienza, a volte forse troppa. Mettersi in gioco oggi non è un atto di eroismo, ma di di resistenza".

"La prossima settimana sarà importante, non vorrei dire decisiva. Lunedi il Pd si riunirà con i gruppi dirigenti", poi si riunirà Mdp" ha sottolineato Pisapia. Quindi ha chiesto al Pd un segnale di discontinuità fin dalla manovra. "Non siamo per una deriva esclusivamente testimoniale", ha ribadito, ma "agli amici del Pd dobbiamo dire con forza: unità perchè senza non si vince, discontinuità perchè se non c'è è il Paese che perde. Dobbiamo essere capaci di declinare la discontinuità, di metodo e di merito", ha osservato chiedendo segnali forti a cominciare dalla legge di Bilancio.

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