A- A+
Politica
Conte: chiarirò con Siri e valuteremo. Dimettersi? Da contratto non obbligato
Foto: LaPresse

"Io non esprimo una valutazione in questo momento perche' come premier per prima cosa avverto il dovere e l'urgenza e la sensibilita' di parlare con il diretto interessato, con il sottosegretario SIRI. Chiedero' a lui alcuni chiarimenti. All'esito di questo confronto valuteremo tenendo conto di tutti gli elementi che ho prospettato in premessa". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte i conferenza stampa a Reggio Calabria in relazione al caso SIRI.

CORRUZIONE, CONTE: DA CONTRATTO SIRI NON OBBLIGATO A DIMETTERSI--CORRUZIONE - "Il contratto di governo contiene un codice etico in virtu' del quale non possono svolgere funzione di ministri e sottosegretari coloro che sono sotto processo per fatti gravi come la corruzione. Ma 'sotto processo' significa che ci sia almeno la richiesta di rinvio a giudizio. Adesso siamo nella fase delle investigazioni". Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Reggio Calabria.

Corruzione: Conte, non sminuire fatto ma ancora fase indagini - "Io stesso ho appreso questa mattina" dell'indagine a carico di Armando Siri. "Ho saputo di questo avviso di garanzia nei confronti di un mio sottosegretario, un fatto di corruzione di cui non voglio sminuire la gravita'" in se'. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Il contratto di governo contiene un codice etico in virtu' del quale" non possono ricoprire un ruolo "coloro che sono sotto processo per fatti gravi. Qui stiamo parlando "non della formulazione di una della richiesta di rinvio a giudizio, qui siamo nel pieno di investigazioni", ha aggiunto. Questo governo "ha l'obiettivo di recuperare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni ritenendo importante il richiamo all'articolo 54 della costituzione di adempierle con onore", ha detto ancora. "Non c'e' un processo in senso stretto" anche se il fatto non e' "trascurabile".

Corruzione, Salvini: Siri? Non ci dimette per delle voci, servono prove - Sulla vicenda di Armando Siri: "Avrebbe preso dei soldi per fare qualcosa che non ha fatto. Spero che i giudici facciano bene e in fretta. Per come conosco Armando non vedo cosa c'entri con il mondo che gli viene avvicinato. Se la stregua delle dimissioni è la voce mi sembra un po' pochino prima me lo devi provare". Lo dice il vicepremier, Matteo Salvini, durante la registrazione della puntata di 'Porta a porta' in onda questa sera su Rai1.

Corruzione: Salvini, io non avrei tolto deleghe a Siri - "Con tutti i cantieri da aprire in Italia, Toninelli avrebbe bisogno di qualcuno che lo aiuti nel suo lavoro. Io non avrei tolto le deleghe, ma evidentemente Toninelli e Di Maio la pensano in modo diverso". Lo ha detto il ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando delle deleghe tolte al sottosegretario Armando Siri nel corso della registrazione della puntata di Porta a Porta che andra' in onda questa sera.

IL CASO - Il sottosegretario ai Trasporti della Lega Armando Siri è indagato per corruzione dalla Procura di Roma nell'ambito di un'inchiesta nata a Palermo. Siri, tramite Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia responsabile del programma della Lega sull'Ambiente, secondo l'accusa, avrebbe ricevuto denaro per modificare un norma da inserire nel Def 2018 che avrebbe favorito l'erogazione di contributi per le imprese che operano nelle energie rinnovabili. Norma mai approvata, però. "Non ho fatto niente di male: non ho ragioni per dimettermi", dichiara il sottosegretario leghista Armando Siri, commentando la richiesta di un suo passo indietro avanzata dal M5s.

Nell'inchiesta romana è coinvolto anche Arata, che risponde di concorso in corruzione. Il professore è indagato anche a Palermo nel filone principale dell'inchiesta per corruzione e intestazione fittizia di beni: secondo i pm siciliani sarebbe stato in affari con l'imprenditore dell'eolico Vito Nicastri, tra i finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro. Per i magistrati però Siri non sarebbe stato a conoscenza dei legami tra l'imprenditore mafioso e l'ex parlamentare. Armando Siri è stato nominato responsabile economico e della formazione del Movimento "Noi con Salvini". E’ autore della proposta di legge per l'introduzione della flat tax. Candidato alle ultime politiche con la Lega, al Senato, è stato eletto nel collegio dell'Emilia-Romagna. Nel Governo Conte è sottosegretario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

CORRUZIONE, M5S: 'NEL 2017 ARATA A CONVEGNO LEGA, SALVINI CHIARISCA' - Paolo Franco Arata, "il faccendiere impegnato nel settore dell'energia" che avrebbe "intrattenuto frequenti rapporti con Armando Siri, sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e senatore della Lega, attualmente indagato dalla procura di Roma per corruzione, nel luglio 2017 era stato ospitato dalla Lega a un convegno a Piacenza e pubblicamente arrivò a dichiarare: 'Dobbiamo mettere i nostri uomini nei posti giusti'. Questo apre molto ombre sul processo di selezione della classe dirigente della Lega. Questa è una macchia gigantesca su cui ci auguriamo Salvini chiarisca quanto prima". Lo dicono fonti del M5S.

Secondo il vicepremier M5s, Luigi Di Maio, "sarebbe opportuno che il sottosegretario Siri si dimetta. Gli auguro di risultare innocente e siamo pronti a riaccoglierlo nel governo quando la sua posizione sarà chiarita".

"Non so se Salvini sia d'accordo con questa mia linea intransigente, ma è mio dovere tutelare il governo e l'integrità delle istituzioni", dice ancora Di Maio. "Un sottosegretario indagato per fatti legati alla mafia è un fatto grave. Non è più una questione tecnica giuridica ma morale e politica. Va bene rispettare i tre gradi di giudizio, ma qui la questione è morale. Ma se i fatti dovessero essere questi è chiaro che Siri dovrebbe dimettersi", ha aggiunto.

Fa quadrato la Lega. Prima in una nota, conferma la "piena fiducia nel sottosegretario Armando Siri, nella sua correttezza. L'auspicio - afferma - è che le indagini siano veloci per non lasciare nessuna ombra". Poi interviene il leader, Matteo Salvini: "L'ho sentito oggi, l'ha letto dai giornali, è assurdo. Lo conosco, lo stimo, non ho dubbio alcuno, peraltro stiamo parlando di qualcosa che non è finito neanche nel Def". "Assolutamente si", risponde ancora Salvini a chi gli chiede se ha piena fiducia in Siri.

"Siri non si deve dimettere. C'è solo un'iscrizione nel registro degli indagati e solo se sarà poi condannato dovrà mettersi da parte".  "Non ho mai chiesto - ha aggiunto Salvini - di far dimettere la Raggi o parlamentari dei Cinquestelle quando anch'essi sono stati indagati".

"Stupisce il giustizialismo a intermittenza con il quale vengono valutate le diverse vicende giudiziarie a seconda dell'appartenenza del soggetto indagato a uno schieramento politico". Così il ministro Giulia Bongiorno sulle richieste di dimissioni del sottosegretario Armando Siri, avanzata dal capo politico M5S Luigi Di Maio.

"Alla luce delle indagini delle procure di Roma e Palermo, con il coinvolgimento della Direzione investigativa antimafia di Trapani, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha disposto il ritiro delle deleghe al sottosegretario Armando Siri, in attesa che la vicenda giudiziaria assuma contorni di maggiore chiarezza. Secondo il Ministro, una inchiesta per corruzione impone infatti in queste ore massima attenzione e cautela". Lo si legge in una nota del Ministero.

Commenti
    Tags:
    governo siri m5s





    in evidenza
    Affari in rete

    Guarda il video

    Affari in rete

    
    in vetrina
    La serie A fischia una svolta storica: tre donne arbitro per Inter-Torino

    La serie A fischia una svolta storica: tre donne arbitro per Inter-Torino


    motori
    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    MINI Aceman: innovazione e stile nel nuovo crossover elettrico

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.