Conte, la rabbia del filosofo Cacciari. Premier sandwich? Ma l'Italia lo vuole
“Cameriere, Champagne!”, Massimo Cacciari dileggia il premier Conte, appiattito su Salvini, ma è il "piatto più venduto del Paese"...
Perde fogli, copie vendute, sito internet e stipendi il settimanale L’Espresso, ma non la voglia di polemizzare con il Governo giallo-blu, linea che evidentemente paga sempre meno in termini di credibilità editoriale. L’ultimo colpo di sciabola è affidato all’ex Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ideologo-filosofo di una sinistra al caviale che non c’è più.
“La sudditanza di Conte raccontata in una foto”, titola il pezzo, con Premier e Vice Premier in scala di grigi alla presentazione dell’hashtag #decretosalvini. Il pensatore spreme le meningi per trovare una scusa, un moto d’indignazione. E lo trova nell’appiattimento del Presidente del Consiglio nei confronti del suo Ministro. Sicuramente è atipica la situazione in cui la Terza Repubblica ha avuto i suoi natali.
La mediazione di due forze che non avevano nessuna intenzione di cedere troppo terreno, ha portato ad un Primo Ministro neutrale, supportato da due pilastri di cemento armato politici, che ovviamente, spontaneamente e naturalmente, fanno ombra. Così lapalissiano che non solo è piaciuto agli elettori, ma lo confermano con una fiducia galoppante nell’Esecutivo e nelle personalità che lo compongono, dimostrando che il collante che sta unendo popolo ed Istituzioni in questo frangente è ben saldo; Nonostante il forte sole delle polemiche.
Il problema delle opposizioni salottiere, con sigaro e cognac, è il non comprendere che la “gente normale” non ha nessun interesse d’addentrarsi nella prassi di galateo, nel bon ton, nelle maniere. Lega e M5S sono figli prescelti del loro tempo, in perfetta sintonia con il tessuto sociale. Piaccia o no a chi vede in Conte un sandwich-man, questo è il piatto più venduto del Paese.
@andrewlorusso
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