Conte lancia la sfida della responsabilità ai partiti. "E' un'occasione d'oro"
Bravo Conte. L’avvocato del popolo ha imparato rapidamente il compito di fare il premier, un’arte notoriamente proibitiva in un paese sdrucciolevole come l’Italia.
E lo fa, il premier - come ha dimostrato nell’odierna conferenza stampa - con scioltezza e sobrietà, competenza e attenta conoscenza dei dossier, giostrando tra l’economia e la politica estera, il fisco e l’università e la ricerca, le infrastrutture, la pubblica amministrazione, i giovani, la giustizia, l’Europa e il Mezzogiorno.
Esalta il suo metodo del confronto, nel quale “l’idea che prevale è la migliore”, l’antidoto più’ adatto a governare l’Italia con una maggioranza perennemente friabile e litigiosa. ”Senza proclami e senza gesti eclatanti” ha sottolineato il premier.
Con grande equilibrio e molto pragmatismo, Conte ha chiesto ai partiti della maggioranza (ma anche dell’opposizione) di operare costruttivamente. E ha invitato i giornali a non alimentare le polemiche con “i bei titoli”, chiedendo tempo e auspicando una “maratona” governativa di 3 anni per garantire il buon esito del nutrito piano di riforme, a partire da un drastico snellimento della pubblica amministrazione e una semplificazione della giustizia tributaria.
Conte, piaccia o no, ha svolto fin qui il suo lavoro, alle condizioni (difficili) date. E ci ha messo la faccia e le idee, dando per il futuro la disponibilità a lavorare sodo per il Paese “con tutte le mie energie fisiche e intellettuali. E' un'occasione d'oro".
Ora la parola passa agli azionisti del governo, ossia i leader dei partiti Di Maio, Zingaretti, Renzi e Speranza.
E ciascuno si assumerà le sue responsabilità davanti al Paese.
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