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Politica
De Luca fan delle sardine. Perché contro l’aggressività in politica. Ma lui...

Il prìncipe dell’aggressività politica a favore del movimento che si batte il petto contro l’aggressività in politica, le sardine. Da non crederci o da morir dal ridere, fate voi, ma di certo non troverete la notizia sui giornali mainstream. 

 

Sono settimane che Vincenzo De Luca, il governatore campano del Pd, soprannominato il “governatore del mondo” (esiste una pagina facebook dedicata al tema), profonde parole di miele per il movimento dei salotti radical chic: “E’ un movimento fresco, nuovo e originale. Napoli ne ha bisogno”, ha riferito a fine novembre in coincidenza della calata partenopea. Spiegando poi sul canale campano Lira Tv e in varie interviste che il movimento è apprezzabile perché “contro il populismo di Salvini” e perché ha tra gli obiettivi “svelenire il dibattito pubblico nel nostro Paese, veniamo da 10 anni di aggressività”.

Troppa aggressività!

 

Il “governatore del mondo” brilla in modestia. Chi non ricorda quando definì i 5 Stelle “mezze pippe, che vi possano ammazzare tutti quanti” o quando riferendosi alla presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi "quello che fece la Bindi è stata una cosa infame, da ucciderla”, scusandosi poco dopo. Bindi lo aveva inserito nella lista dei “candidati impresentabili” per via di una condanna in primo grado.

Nel 2010, durante un’iniziativa pubblica ebbe a dichiarare nei confronti del direttore de Il Fatto Marco Travaglio “spero di incontrare Travaglio di notte al buio”. Non meno “simpatico” fu con l’altro direttore, Peter Gomez, definito “consumatore abusivo d’ossigeno” o con l’avversario Stefano Caldoro descritto come “quel fighetto”.

 

Qualcuno ha scritto che col suo linguaggio, truce e tracotante degno di un piglio dittatoriale non comune, De Luca ha sterminato chiunque dal Pci al Pds, Ds, Pd, la pensasse diversamente da lui. E per i De Luca la politica sembra una vena sentimentale che lega la famiglia all’impegno sul campo, una sorta di trama genealogica. Sia il secondogenito Roberto De Luca, ex assessore al Bilancio del Comune di Salerno, dove Vincenzo è stato per molti anni sindaco, che Piero, parlamentare Pd eletto nella circoscrizione Campania 2, sono stati colpiti dalla stessa passione.

 

Il governatore non è certo un amante del confronto. Nei suoi discorsi pubblici gli avversari e i giornalisti vengono costantemente descritti come mentecatti, in alcuni casi anche degni di morire.

Forse per questo l’aspetto delle sardine che più l’ha colpito è il “richiamare valori umani fondamentali”. Infatti ha detto il governatore del mondo: “c’è stata l’Italia civile che ha sentito il bisogno di scendere in piazza”. Questo perché “la Lega ha prodotto un’aggressività continua”. Troppa aggressività!

Una tensione violenta che a De Luca non piace. Come non credergli. Chissà se delle sardine ha apprezzato anche il programma, presentato la settimana scorsa a Roma in piazza San Giovanni e di cui abbiamo parlato qui, quello fatto di bavagli alla libertà di espressione, di una stampa di regime e di farneticanti violazioni del codice penale, chissà...

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