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Politica
Così rinasce la Destra. Il progetto. Dubbi su Fini, chi c'è: i nomi

Il progetto è ambizioso ma i presupposti per il successo ci sono tutti. Partiamo dalla notizia. Sabato 9 e domenica 10 ad Orvieto (Palazzo del Capitano del Popolo – Piazza del Popolo, 21) si terrà la conferenza nazionale “Verso una costituente per la Destra”, organizzata da Azione Nazionale e dal movimento politico La Destra. La due giorni si aprirà sabato alle ore 15 di sabato con un’Assemblea-dibattito da titolo “Storia, identità e proiezioni future della Destra italiana”. La convention si chiuderà domenica a partire dalle ore 10 con la conferenza dal titolo “Un percorso per ricostruire la Destra”.

Il parterre è ricco. Interverranno, fra gli altri, il leader de La Destra, Francesco Storace, Fausto Orsomarso, portavoce di Azione Nazionale, il presidente del comitato dei promotori di An, Pasquale Viespoli, i promotori di Azione Nazionale Gianni Alemanno, Roberto Menia, Giuseppe Scopelliti, Mario Landolfi, Domenico Nania, Domenico Benedetti Valentini, Claudio Barbaro e Franco Bevilacqua, Enzo Rivellini candidato sindaco di “Napoli Capitale”, Roberto Buonasorte responsabile organizzativo de La Destra, Erder Mazzocchi componente del consiglio nazionale dei Cristiano Riformisti, Daniele Toto coordinatore nazionale del Partito Liberale Italiano, Giuseppe Basini senatore nella XIII Legislatura, Toni Brandi, Presidente Pro Vita Onlus.

Al momento, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, è improbabile la partecipazione all'evento di Gianfranco Fini. L'ex presidente di Alleanza Nazionale ha molti dei suoi fedelissimi in Azione Nazionale ma al momento, viste le sue posizioni politiche dopo la rottura con Silvio Berlusconi, ha sua partecipazione diretta alla costituente della Destra è ancora un punto interrogativo.

Ma quali sono gli obiettivi della nuova Destra? Il primo punto è quello di costruire un'alternatica credibile al Centrosinistra e al Partito Democratico di Matteo Renzi. Quindi, spiegano i promotori, l'ambizione - considerando soprattutto l'Italicum che non consente le coalizioni - è quello di costituire un Centrodestra unito che possa competere nel 2018 (o prima) con il premier e i 5 Stelle. Il rapporto con Giorgia Meloni e  Matteo Salvini è comunque molto complesso. Azione Nazionale non nasce contro Fratelli d'Italia e la Lega ma non vuole una coalizione egemonizzata da Salvini e Meloni. E soprattutto contesta alla leader di Fratelli d'Italia posizioni politiche, come quella sulle Amministrative di Roma, che hanno portato a veti ed esclusioni.

L'orizzonte non è quello di una Destra lepenista e populista ma sociale e liberale. Sull'immigrazione, ad esempio, Azione Nazionale contesta le uscite "populiste" del Carroccio, tipo lo slogan "ruspa", ma certamente è consapevole che un intervento sia necessario. Come sulle tasse l'idea di una generale riduzione è condivisa anche se la strada non è quella della 'flat tax' tanto cara a Salvini. E Berlusconi? Il leader azzurro viene considerato il capo di un partito che può contribuire alla costruzione del Centrodestra del 2018 ma certamente non più in posizione egemonica come negli scorsi anni.

Su un punto però non ci sono dubbi. Nulla a che fare con Denis Verdini e con chi strizza l'occhio al governo e a Renzi. "La Destra non vuole inciuci o partiti della nazione, ma un Centrodestra nuovo, noi siamo un movimento autonomo, plurale, con ambizioni di tornare alla guida del Paese; stiamo crescendo a livello nazionale anche se siamo nati da poco, molti esponenti del Centrodestra guardano con forte interesse al nostro progetto politico; vogliamo costruire insieme a tante persone una casa comune per chi oggi a destra si sente privo di rappresentanza politica", dichiara l'Avvocato Emanuele Mosca, dirigente di Aziona Nazionale. 

L'idea di costruire insieme un fronte comune c'è tutta. Ottimi i rapporti di Azione Nazionale con Raffaele Fitto e i Conservatori Riformisti. Difficile la nascita di un partito comune ma certamente è possibile costruire una coalizione o federazione insieme. Anche con Flavio Tosi - nonostante la rottura con la Lega - i rapporti sono buoni. E il movimento del sindaco di Verona potrebbe far parte del rassemblement di Centrodestra.

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