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Politica
Di Maio: "Buon Primo Maggio e avanti con il salario minimo"
Foto: LaPresse

Ieri il vicepremier Luigi Di Maio era in Tunisia per un vertice intergovenativo reduce dalla Polonia e pronto per tornare a Roma per il Consiglio dei Ministri serale. Un tour de force notevole in cui si inserisce una campagna elettorale già iniziata e che da oggi entrerà nel vivo. L’incontro di ieri è stato anche l’occasione di contatti commerciali visto che al seguito del ministro dello sviluppo economico c’erano anche 48 aziende e 4 banche.

Da segnalare come fosse presente anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte e che il clima sembra essersi rasserenato.

Oggi in una intervista a RTL 102.5 Di Maio ha parlato dell’incontro di ieri in Tunisia, ma ha anche fatto il punto sui temi del lavoro e dello sviluppo per il primo maggio.

Al di là sul dato della crescita del PIL, uno + 0.2% che è poco ma fa uscire dalla recessione tecnica il dato sull’occupazione è invece molto significativo -ha detto il leader dei Cinque Stelle-, e dimostra che il Decreto Dignità ha funzionato. In effetti l’Istat segnala un record di occupazione dal 2008, cioè dal periodo pre crisi.

Poi il leader grillino ha segnalato un altro dato economico molto importante e cioè come nel primo trimestre del 2019 l’Italia abbia avuto la più grande produzione industriale d’Europa battendo anche Germania e Francia, cioè i suoi concorrenti naturali, grazie pure alla esportazione verso la Cina.

Il vicepremier ha detto che se si vuole festeggiare degnamente il primo maggio occorre concentrarsi su due cose: la prima la burocrazia sul lavoro che soffoca lavoratori e imprenditori e la seconda è il tema del salario minimo orario contro lo sfruttamento.

Sullo sfondo resta il caso Siri e se Salvini tiene duro anche Di Maio lo fa perché -come ha chiarito- quando c’è di mezzo la corruzione in un contesto in cui si parla anche di mafia occorre essere molto intransigenti.

Nell’intervista radiofonica Di Maio ha detto che si sarebbe aspettato di più dai sindacati per la Fornero e Jobs Act. Per quanto riguarda la proposta di Maurizio Landini fatta ieri sulla unione sindacale è stato cauto ma ritiene che sia un problema interno ai sindacati stessi.

Di Maio si è espresso a favore dell’abbassamento del cuneo fiscale proposto da Confindustria e sulla flat tax è stato possibilista, ma senza l’aumento dell’Iva previsto dalla legge di Bilancio.

Per l’autonomia regionale ha proseguito il vicepremier si farà ma il suo tema principale è quello di aumentare il salario minimo ricordando che nel 2001 la sinistra fece un pasticcio sulla riforma del Titolo V della Costituzione.

Insomma, per il primo maggio il governo sembra aver ritrovato compattezza e spirito positivo nell’ottica di un governo di piena legislatura.

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