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Politica
Dl Dignità, Di Maio: "No fiducia, ma non arretreremo"

LAVORO: DI MAIO, SU DL DIGNITA' NO FIDUCIA MA NON ARRETREREMO

Sul Decreto Dignità il governo potrebbe non ricorrere alla fiducia ma sui contratti e le delocalizzazioni l'esecutivo "non arretrerà". E' il ministro dello Sviluppo e del lavoro nonchè vicepremier, Luigi Di Maio, ad affermarlo dai microfoni di Radio 1. "Fiducia? Non credo ci sia bisogno perchè il Parlamento deve avere la possibilità di discutere e migliorare il provvedimento. Certo noi non arretreremo se l'intenzione dovesse essere quella diannacquare le norme contro il precariato e la delocalizzazione", spiega. E ribadisce come il governo sia aperto ai miglioramenti, "nel caso si vogliano eliminare scartoffie burocratiche, aumentare le sanzioni achi delocalizza o dare una nuova stretta al gioco d'azzardo", ma non a cambiare "la stretta sui contratti a tempo determinato". Anzi sul gioco d'azzardo ipotizza un nuovo passo avanti: "Cominciamo a verificare la possibilità di una stretta sulle concessioni, non solo sulle pubblicità", annuncia.     

DL DIGNITA': BERLUSCONI "PUNISCE IMPRESE, CI SARANNO PIU' DISOCCUPATI"

"Di Maio rispolvera ricette vecchie che sono fallite in tutto il mondo: sembra incredibile ma il Ministro del Lavoro ripropone nel 2018 soluzioni vetero-comuniste gia' sconfitte nel '900 e alle quali non credono piu' nemmeno i sindacati seri". Lo scrive il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in una letteera al Corriere della Sera a proposito del dl dignita'. "Un errore clamoroso - aggiunge - perche' in questo modo non si riduce la flessibilita', si riducono i posti di lavoro, e si scoraggiano i contratti regolari a vantaggio del lavoro nero. Chi ha scritto il decreto certo non conosce l'economia reale come chi lavora e chi fa impresa. Un milione di contratti che stanno per essere rinnovati ora sono a rischio e per quasi la meta' si tratta di giovani. Secondo le stime, in Italia i contratti regolari a tempo determinato sono 3 milioni, e 3 milioni quelli in nero. Il "decreto dignita'" colpisce i primi e finira' con l'aumentare i secondi". Per Berlusconi "e' certamente un male per le imprese, per i lavoratori, per l'occupazione, per i veri e propri drammi sociali che l'Italia deve affrontare: 15 milioni di italiani in condizioni di poverta', dei quali quasi 5 milioni in poverta' assoluta, tre milioni di giovani che non studiano e non lavorano, tre milioni di anziani che rinunciano a cure mediche indispensabili perche' non se le possono permettere".

DL DIGNITA': DI MAIO "BERLUSCONI PREOCCUPATO PER ASSENZA TUTELE LOBBY?"

"Berlusconi preoccupato per Dl Dignita'? Forse perche' abbiamo tutelato gli interessi delle fasce piu' deboli e non quelli delle lobby del gioco d'azzardo tanto care alle sue TV. Se ne faccia una ragione, noi continueremo a lavorare nell'esclusivo interesse delle famiglie!". Lo scrive su twitter il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio

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