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Politica
Elezioni 2018, Casini: campagna elettorale parte da Fico contro Salvini e M5S

 

E' “il migliore”, un frangiflutti umano contro le impetuose onde della politica.

 

Pierferdinando Casini, classe 1955 e anima ai giorni nostri di quella che fu la Democrazia Cristiana, ha colpito ancora. Politicamente è stato al centro, a destra, ora a sinistra ma pronto a ritornare a destra o ad andare altrove, oltre, sacrificandosi per il Paese. Ma sempre con stile.

 

Se ormai è noto che alle prossime politiche sarà candidato nel collegio uninominale “sicuro” del Senato di Bologna, sostenuto in blocco dagli ex nemici del Partito Democratico, a colpire è il luogo d'inizio della campagna elettorale: Fico di Oscar Farinetti e Coop Adriatica. Pardon, se glielo chiederete non ammetterà mai che è partita da lì. Ma è proprio la nuova creatura bolognese del patron di Eataly e delle Coop la prima importante apparizione nel collegio di Pierferdy, detto Pierfurby dagli amici (nomignolo coniato da Dagospia). Non un luogo qualsiasi che consolida la scaltrezza del nostro eroe.

 

 

Il 27 gennaio scorso, quando le liste erano ormai chiuse, è stata organizzata a Fico una mega cena di gala con oltre 500 invitati. I costi di una serata da Fico sono economicamente iper sostenuti. Ma chi scrive ha potuto parlare con un invitato che preferisce restare anonimo: “Per noi invitati era tutto gratis, non ho pagato nulla. Forse pagavano gli imprenditori. C'era una parte importante del jet set degli industriali e dei medici bolognesi”. 

 

2 Elezioni 2018 Pierferdinando Casini
 

Presenti molti dottori dell'ospedale Sant'Orsola-Malpighi di Bologna. Anche se l'evento ruotava intorno a Fanep, onlus che si occupa di volontariato nella neuropsichiatria infantile, “che ha tessuto le lodi del reparto di neuropsichiatria dell'ospedale, mentre molti altri reparti sono stati chiusi, boh...”, ci spiega l'uomo (Guarda anche le foto nella gallery)

 

Intorno al bravo Pierfurby balletti di baci e abbracci tra vecchi comunisti delle Coop e vecchi cattolici democristiani, conditi dal meglio del mondo industriale locale. “Un gran viavai di pacche sulle spalle. Così dopo una bella cena sono state messe all'asta alcune maglie dei campioni del Bologna calcio, una sciabola di un atleta di scherma ed altri oggetti”, ci confida l'invitato.

 

 

Casini proprio perché candidato ha spiegato di non voler parlare di politica ma di essere intervenuto solo perché testimonial della onlus alla sua fondazione.

 

Si sa, lui è sempre dove non vuole essere. Anche di recente. Diceva di essere contro la Commissione d'inchiesta sulle banche e ne è diventato presidente. Era contro Berlusconi e poi ne è stato il presidente della Camera. Infine è da sempre contro gli ex comunisti, gli antichi avversari dai tempi dell'Università, e oggi è il loro candidato in uno dei collegi più “sicuri”: Bologna. Un evento storico che può riuscire solo ad una leggenda. “Casini è stato e sarà con noi nelle nostre battaglie”, ha replicato Matteo Richetti del Pd quando qualcuno dall'interno del partito ha storto il naso o ha contrastato la candidatura.

 

 

ELEZIONI 2018, CASINI CAMPAGNA ELETTORALE CONTRO SALVINI E M5S. INCOMPETENTI E PERICOLOSI

 

Anche se in rete l'ironia si spreca, alcuni giorni fa Pierfurby ha pubblicato sul suo sito un appello all’elettorato della città, storicamente di sinistra, spiegando come oggi i nemici veri, davvero pericolosi, siano Matteo Salvini e i 5 Stelle perché loro sono “incompetenza”, “odio”, “intolleranza”, “demagogia”, “irresponsabilitá”.

 

Casini: “I tempi sono cambiati: le contrapposizioni ideologiche del passato che ci hanno diviso anche qui lasciano il campo alla necessità di fermare l’incompetenza; l’odio instillato sotto forma di intolleranza per gli altri; la demagogia con cui si promettono ricette impossibili da realizzare.

 

In Parlamento ho sostenuto il lavoro dei governi Letta, Renzi e, oggi, Gentiloni: abbiamo lavorato per affermare la visione europea dell’Italia, per bloccare l’irresponsabilità di chi, a giorni alterni, propone la nostra uscita dall’euro, il salario garantito, o il blocco dei vaccini per i nostri figli. Solo l’incontro tra le forze centriste e il Partito democratico potrà difendere le Istituzioni da questo impasto di populismo e di demagogia, che rischia di consegnare alla Lega e ai 5 Stelle il futuro governo del Paese. È un lusso che non possiamo permetterci.”

 

 

Casini è stato in gioventù nella Democrazia Cristiana, con la corrente di Arnaldo Forlani.

 

Nel 1994 ha fondato con Clemente Mastella il Ccd (Centro Cristiano Democratico) di cui è stato Segretario e Presidente. Nel 1996 si è presentato alleato con il Cdu di Rocco Buttiglione.

Nel 2001 diventa uno dei leader della Casa delle libertà di Berlusconi, anno in cui viene eletto presidente della Camera dei Deputati. Nel 2002 è uno degli artefici della nascita dell'Udc (Democratici Cristiani e di Centro) fusione tra Ccd e Cdu. Nel 2008 rompe con il centro-destra. Nel 2013 passa nella lista Con Monti per l'Italia, nella quale confluiscono anche gli esponenti dell'Udc. In seguito appoggerà i governi di centro sinistra capitanati da Letta, Renzi e infine Gentiloni.

Nel 2016 fonda un nuovo soggetto, Centristi per l'Italia, con il quale rimane a sostegno del governo Gentiloni.

 

Nel 2017 fonda la lista Civica Popolare che appoggia il Pd di Matteo Renzi.

 

 

Casini è davvero “il migliore” sulla scena, lo stesso appellativo che i vecchi comunisti usavano per il loro storico segretario, Palmiro Togliati (nomignolo a dire il vero affibbiato dagli avversari), ed è anche capace di una sagace ironia. Sorprese in tanti quando anni fa seppe dire: “Sono cresciuto con Arnaldo Forlani. Potrei parlare per ore senza dire niente.” E sorprenderà ancora.

 

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