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Politica
Elezioni 2018, da Minniti a Franceschini: strage di ministri. Flop di D'Alema

Promozioni e soprattutto bocciature eccellenti tra i ministri che si presentavano nei collegi uninominali. Stop per il ministro dell'Interno Marco Minniti nel collegio Camera di Pesaro, terzo con il 27,89 per cento con 246 sezioni su 301 scrutinate. Stessa situazione per la ministra della Difesa Roberta Pinotti, al 26,72 per cento nel collegio Senato di Genova, con 424 sezioni scrutinate su 566.

Solo secondo nel collegio Camera di Ferrara il titolare dei Beni culturali Dario Franceschini, al 29,12 quando mancano da scrutinare soltanto due delle 330 sezioni.

Staccano direttamente il biglietto per Montecitorio, senza dover quindi aspettare il recupero nel proporzionale, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che a Siena è al 36,18 per cento, quando sono state scrutinate 279 sezioni su 293; il titolare delle Infrastrutture Graziano Delrio, in corsa a Reggio Emilia, che si attesta al 35,9 per cento con 180 sezioni su 205 scrutinate; il ministro per lo Sport Luca Lotti, al 40,54 per cento nel collegio di Empoli con 9 sezioni delle 260 complessive da scrutinare; la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che a Modena ottiene il 36,9 per cento con lo spoglio ultimato in 234 sezioni su 275. Si salva dalla strage dei ministri anche Maria Elena Boschi eletta alla Camera nel collegio blindato di Bolzano.

Stop invece nel collegio uninominale Camera di Sassuolo per il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti, terzo al 27,64 per cento con una cinquantina di sezioni ancora da scrutinare. In ritardo anche la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, che nel collegio Senato di Pisa insegue con il 31,58 per cento la candidata del centrodestra Rosellina Sbrana, che si attesta al 33,21 per cento, quando per ultimare lo spoglio mancano ancora 69 delle 502 sezioni.

Ma non solo ministri. Non se la passano bene neppure altri big della politica. E un primo dato clamoroso è arrivato da Nardò in Puglia, dove Barbara Lezzi alla guida della corsa M5s ha conquistato il seggio nel collegio uninominale, battendo il candidato di centrodestra Luciano Cariddi ma anche due sfidanti considerati big: Teresa Bellanova per il Pd e soprattutto Massimo D'Alema, schierato da LeU, con una percentuale che ondeggia intorno al 4%. Male anche Grasso, nella sua Palermo, dove non supera il 6%.

Tra i big spicca l'exploit di Luigi Di Maio ad Acerra: 63,8% contro il 20 di Sgarbi. Ottima perfomance anche per Roberto Fico a Napoli Fuorigrotta. Per quanto riguarda il Pd, a Firenze Matteo Renzi conquista il seggio senatoriale con il 44% e ampio distacco sul candidato del centrodestra Alberto Bagnai.

Nell'uninominale per la Camera di Milano, collegio 12, Bruno Tabacci guida la corsa per il centrosinistra col 41%. Crolla la presidente della Camera Laura Boldrini che con i voti di Leu è quarta con appena il 4,55%.

A Roma, nell'uninominale per la Camera (collegio Torre Angela), la delusione nei confronti del Pd è tanto evidente da travolgere le aspettative di Matteo Orfini. Il candidato del centrosinistra arriva solo terzo e molto lontano da Lorenzo Fioramonti, ministro dello Sviluppo 'ombra' per il M5s, e Barbara Mannucci del centrodestra. Ok il premier Paolo Gentiloni a Roma che stacca di circa dieci punti il candidato del Centrodestra Luciano Ciocchetti.

 

 

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