Elezioni 2018, "governo Renzi-Berlusconi. Gianni Letta sta già lavorando..."
Elezioni 2018, Massimo Cacciari ad Affaritaliani.it. L'INTERVISTA
Chi vota il 4 marzo?
"Il partito Democratico".
Ma come, dopo tutte le critiche che ha fatto in questi mesi?
"E cosa vuole che voti? Salvini? Meloni? Berlusconi? Di Maio? Dai, su".
Come finiranno le elezioni?
"L'unico che può vincere è il Centrodestra, ma con ogni probabilità e salvo casini inenarrabili non ci sarà un vincitore".
E quindi?
"Rivotare con un governo di emergenza che rifaccia la legge elettorale non ci credo. Impossibile in Italia mandare a casa dopo un mese un Parlamento appena eletto, sarebbe molto complicato anche per lo Spirito Santo. E quindi vedremo i voti che prenderanno i partiti e quale coalizione sarà possibile. Mi pare evidente che Renzi e Berlusconi sperino in una coalizione fra loro".
Nonostante lo smentiscano tutti i giorni?
"Per forza che smentiscono, adesso si presentano in coalizioni avversarie. Credo che persone sagge come il mio amico Gianni Letta stiano già lavorando in quella direzione".
Ora le elenco i partiti principali che si presentano alle elezioni, lei mi dica che percentuali prevede.
Pd?
"23-24%".
+Europa?
"2-3%"
Le altre due liste alleate del Pd, Insieme e Civica Popolare?
"Non arriveranno alla cifra tale da permettergli di avere una rappresentanza parlamentare. E' escluso".
Movimento 5 Stelle?
"28-30%, più 28 che 30".
Forza Italia?
"15%".
Lega?
"Tra il 13 e il 15%, ma molto dipenderà da quanti casini accadranno in queste due ultime settimane".
Fratelli d'Italia?
"5-6%".
Noiconl'Italia-Udc?
"E' difficile che superino la soglia, si fermeranno tra il 2 e il 3%".
Liberi e Uguali?
"6-7%".
Potere al Popolo?
"Non arriva assolutamente ad avere rappresentanza parlamentare".
Casapound entrerà in Parlamento?
"Assolutamente no, del tutto ininfluente".
Questi saranno i risultati, secondo lei, vedremo il 5 marzo se ci avrà preso...
"Se non accade nulla di clamoroso, un per cento più o un per cento meno saranno questi i numeri che saltano fuori. Non ci vuole un genio".