Elezioni 2018, i vescovi a gamba tesa contro la Lega
Elezioni politiche 2018, il presidente del Consiglio episcopale Permanente Gualtiero Bassetti: "Credevamo sepolti i discorsi sulla razza"
Elezioni 2018. "Creare lavoro, combattere la precarietà e rendere compatibile il tempo di lavoro con il tempo degli affetti e del riposo. Vorrei riassumere questi obiettivi con un'affermazione ambiziosa: lavorare meglio, lavorare tutti". Così Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei, nella sua prolusione davanti al Consiglio Episcopale Permanente elenca le priorità per il Paese. "Il lavoro - afferma - è dunque una priorità ma è soprattutto una vera emergenza sociale. Un'emergenza resa ancora più impellente dai dati relativi alla disoccupazione giovanile: sono troppi i nostri ragazzi che vengono ingiustamente mortificati nel loro talento e duramente provati nelle loro aspettative di vita, costringendoli spesso ad un'amara e dolorosa emigrazione. È un grido di dolore e di aiuto quello che viene dai nostri giovani. Che va raccolto e va fatto nostro. Come faremo nel prossimo Sinodo dei Vescovi".
E ancora, sul tema dei migranti: "Bisogna reagire a una cultura della paura che, seppur in taluni casi comprensibile, non può mai tramutarsi in xenofobia o addirittura evocare discorsi sulla razza che pensavamo fossero sepolti definitivamente. Non è chiudendo che si migliora la situazione del Paese". "Siamo un'unica famiglia umana" aggiunge Bassetti, "ogni cristiano è chiamato ad andare verso di loro con un atteggiamento di comprensione e compassione".
Ma c'è anche un Bassetti "politico": sulle elezioni invita tutti i politici in campagna elettorale "alla sobrietà", "nelle parole e nei comportamenti". E sferza: "La campagna elettorale sta rendendo serrato il dibattito, ma non si può comunque scordare quanto rimanga immorale lanciare promesse che già si sa di non riuscire a mantenere. Altrettanto immorale è speculare sulle paure della gente: al riguardo, bisogna essere coscienti che quando si soffia sul fuoco le scintille possono volare lontano e infiammare la casa comune, la casa di tutti".