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Politica
Elezioni 2018: il nigeriano Tony Iwobi eletto al Senato

Se c’è un mito duro a scomparire a sinistra è la superiorità antropologica e culturale rispetto a tutti gli altri: noi siamo migliori, più bravi, più abili, più morali, più intelligenti.

E così anche nella attenzione alle cosiddette minoranze tra cui le persone di colore.

Nell’immaginario collettivo della sinistra c’è quindi questa idea di buonismo universale e tolleranza massima per tutto e per tutti, che per carità, disegna un mondo meraviglioso, ma inesistente, non praticato in primis dagli stessi che fanno i predicozzi. E lo si vede proprio nel concreto giornaliero: quando c’è un problema pratico i primi a filarsela sono proprio quelli che fanno i grandi discorsi universali. Un esempio concreto? Tempo fa avevo un problema che riguardava una minoranza discriminata da Luigi Di Maio in un discorso politico; ebbene ho fatto presente il caso ad una deputata di Liberi e Uguali che conoscevo da tempo e che parlava sempre di questi temi con grande enfasi e dedizione: risultato? Non ha fatto assolutamente niente, anzi per ben due volte si è resa irreperibile. Poi la sinistra si chiede perché la gente non la vota più.

Ma veniamo ora alla notizia: la Lega Nord, partito considerato razzista, ha eletto al Senato un uomo di colore Tony Iwobi, nigeriano. Iwobi da anni è il responsabile immigrazione della Lega.

Viceversa il primo deputato di colore eletto alla Camera nel 2008 è stato il congolese Jean-léonard Touadi che da subito capì bene la politica italiana visto che eletto per Italia dei Valori, poco dopo salutò carinamente e se ne andò armi e bagagli nel Partito Democratico.

Ma anche da qui ha traslocato essendo stato candidato Presidente alla Regione Lazio dalla sfortunata compagine elettorale della Lorenzin, proprio contro gli ex compagni del Pd di Zingaretti.

Ora Iwobi in Italia da 40 anni e, a scanso di equivoci, da 25 militante della Lega, ha la possibilità di infrangere il mito del copyright della sinistra sulle persone di colore.

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