Elezioni 2018, il Pd teme il crollo anche nelle regioni storicamente più forti
Elezioni 2018 sondaggi: da sabato 17 febbraio è vietata per legge la pubblicazione di sondaggi elettorali e sentiment sulle elezioni politiche 2018 del 4 marzo
Su Affaritaliani.it i feeling sulle elezioni 2018. Nessun valore statistico, nessun sondaggio, ma le sensazioni che si respirano nelle sedi dei principali partiti politici sul voto politico del 4 marzo. Aggiornamenti continui fino alla chiusura delle urne, prevista per domenica 4 marzo alle ore 23.
Elezioni 2018. Cresce la preoccupazione nel Partito Democratico in vista dell'apertura delle urne. A microfono spento, i parlamentari dem manifestano una vera e propria ansia per il risultato delle Politiche del prossimo 4 marzo. Il timore, concreto, è quello di una colossale e storica sconfitta. Altro che 40% delle Europee 2014 o 25% ottenuto da Pierluigi Bersani nel 2013.
La paura crescente è quella di una debacle che passerà nei libri di storia, con il serio rischio di essere scavalcati da Forza Italia o dalla Lega. Il Pd sarebbe particolarmente debole al Nord, soprattutto in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Liguria oltre che in Lombardia e in Piemonte. In forte contrazione anche in tutte le altre regioni.
Qualcuno nel Pd teme anche per Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Sardegna e Abruzzo con una lotta 5 Stelle-Centrodestra per accapararsi i voti degli ex democratici in libera uscita. Senza dimenticare la competizione a sinistra che ha i suoi effetti soprattutto al Nord. Al momento il Pd teme, tra l'altro, di rimanere debole in Regioni dove storicamente era forte, come ad esempio l'Emilia Romagna, la Toscana ma anche le Marche e l'Umbria.