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Politica
Elezioni 2018, lite sul voto utile. Renzi: "LeU aiuta il centrodestra"

E' scontro tra Pd e Leu su voto utile e chi e' veramente di sinistra e chi, invece, favorisce il centrodestra. Ma per il premier Paolo Gentiloni non c'e' alcun dubbio ne' esiste alternativa: "il centrosinistra e' l'unico in grado di offrire un governo credibile al Paese".

Sabato di campagna elettorale fitto di impegni e iniziative: a Roma il presidente del Consiglio tiene a 'battesimo' la lista +Europa, guidata da Emma Bonino e alleata del Pd. All'iniziativa e' presente anche il ministro Carlo Calenda. Il segretario del Pd, Matteo Renzi, apre la sua campagna elettorale a Scandicci, e lancia fendenti contro Leu, il cui leader Pietro Grasso e' a pochi chilometri di distanza, a Firenze, e risponde a tono. "Se pensate che essere di sinistra significhi gridarlo ma poi votate nei collegi per far vincere Salvini, io dico che voi non siete di sinistra, voi aiutate il centrodestra", scandisce dal palco il leader dem, che rigetta l'accusa di avere come obiettivo un governo di larghe intese con Forza Italia: "C'e' gia' una grande coalizione pronta, ed e' quella tra la Lega e i cinque stelle: hanno le stesse idee su tutto, come sui vaccini". Quindi, Renzi mette in guardia dal rischio che vinca il centrodestra: "Mai come in questo momento il centrodestra e' in mano alle camicie verdi e non ai moderati: se votate il centrodestra di Berlusconi, in realta' state consegnando il governo agli estremisti".

Le parole di Renzi suscitano la dura reazione di Leu: "l'unico vero voto utile e' a Liberi e uguali che costruisce una rappresentanza democratica e di speranze da portare in Parlamento. Recupereremo i voti di tutti i delusi, di coloro che da tempo si astengono dall'andare a votare. Noi siamo pronti a dare questa casa", afferma Grasso, che contrattacca: "Basta con il dire che si perde perche' la sinistra e' spaccata: il Pd ha perso anche quando siamo stati uniti, perde e continuera' a perdere perche' non e' piu' di sinistra". Ed infatti, per il leader di Leu "l'unica formazione di sinistra ormai siamo noi". Non e' da meno Laura Boldrini, impegnata a Roma in una iniziativa elettorale: "Ci vuole un bel coraggio a dire che aiutiamo la destra. Ogni giorno subisco gli attacchi della destra e combatto la destra e Salvini sulla mia pelle", sottolinea. Al contrario, aggiunge, "favorisce la destra chi da sinistra attua politiche di destra e ne subisce il fascino". Per Nicola Fratoianni, " se c'e' qualcuno che ha aiutato in questi anni a rendere minacciosa la destra non siamo noi ma chi ha fatto le politiche di Berlusconi, a cominciare dal Jobs act. Noi siamo contro la destra".Al fianco di Renzi si schiera Emma Bonino, che rivolgendosi a Leu e, in particolare, a Massimo D'Alema, spiega: "Non ho lesinato critiche a Renzi, ma non per questo +Europa giochera' al tanto peggio tanto meglio. Gli avversari principali sono i vari Salvini, Di Maio e compagnia bella". La leader di +Europa avverte: "Nessuno dopo si lamenti se poi si arrivera' ad un governo Salvini-Di Maio. Non voglio assistere neutrale alla vittoria dei nazionalisti xenofobi che sono contro l'Unione europea e contro l'Italia". Non ha dubbi su da che parte stare Carlo Calenda: "Penso che non e' il momento di dividersi nelle differenze. Dobbiamo stare spalla a spalla anche se non si condividono cose". Il ministro ha quindi annunciato: "Voto Emma Bonino e Paolo Gentiloni non con piacere ma con entusiasmo. Sono entrambi nel mio collegio".

Contro possibili governi di larghe intese scende in campo Giorgia Meloni, che chiama a raccolta tutti i candidati di FdI, dandogli appuntamento per il 18 febbraio: "chiedera' loro di prendersi un impegno di fronte al popolo italiano sul rispetto del vincolo di mandato. Noi non tradiamo, i nostri parlamentari non tradiscono: non ci saranno i nostri voti per fare alcun inciucio. E ovviamente - concldue - invito e spero che parteciperanno anche Berlusconi, Salvini con i candidati di Forza Italia e Lega Nord. Penso che sarebbe bello se questa manifestazione si svolgesse tutti insieme". Infine, Anche il candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, chiude a ipotesi di larghe intese: "Non possiamo fare alleanze con quei partiti che hanno distrutto il nostro Paese, partiti per i quali governare significa solo pensare ai propri interessi".

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