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Politica
Elezioni 2018 Centrodestra ai seggi ottimista. Lega boom? Ansia Pd, M5S...

Elezioni 2018 sondaggi: da sabato 17 febbraio è vietata per legge la pubblicazione di sondaggi elettorali e sentiment sulle elezioni politiche 2018 del 4 marzo

Finalmente si vota! Dopo una campagna elettorale fatta di eccessi, colpi bassi e polemiche infinite, gli italiani si recano finalmente alle urne per eleggere il nuovo Parlamento.

Alle ore 23 di domenica 4 marzo in esclusiva gli exit poll realizzati da Affaritaliani.it in collaborazione con il sondaggista Alessandro Amadori.

Intento ecco gli ultimi feeling sulle elezioni 2018. Nessun valore statistico, nessun sondaggio, ma le sensazioni che si respirano nelle sedi dei principali partiti politici sul voto.
 

CENTRODESTRA

Forza ItaliaLega nordFratelli d'ItaliaNoi con l'Italia

Nel Centrodestra si respira aria di quasi vittoria. L'obiettivo sembra davvero a portata di mano. Parlando con i parlamentari di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Noi con l'Italia-Udc l'impressione unanime è quella di essere molto vicini ad avere la maggioranza, forse più facile a Palazzo Madama che a Montecitorio. In casa Forza Italia iniziano a temere molto seriamente il possibile sorpasso da parte della Lega di Matteo Salvini, nonostante l'ottimismo di Berlusconi che ha accompagnato tutta la sua campagna elettorale. In Via Bellerio sono convinti di arrivare davanti in tutto il Nord, soprattutto in Veneto ma anche in Lombardia, ampiamente, e in Piemonte e in Liguria. Non solo, ottimismo anche sulle Regioni rosse e sul dato nel Mezzogiorno, in particolare in Sardegna, Sicilia, Puglia e Abruzzo.  Forza Italia spera invece di riuscire a tenere nel Sud per controbilanciare il dato delle altre Regioni. Gli azzurri però temono di essere indietro rispetto alla Lega in Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. Fratelli d'Italia ha come obiettivo non dichiarato il 5%, una percentuale superiore sarebbe un successo. E la Meloni è convinta di essere tra coloro che brinderanno lunedì 5 marzo. Nci-Udc, invece, è seriamente preoccupata di fallire l'obiettivo del 3% a causa soprattutto del risultato nel Nord Italia.

MOVIMENTO 5 STELLE       

Movimento 5 stelle

Nel Movimento 5 Stelle sono sicuri di risultare la prima forza politica nel proporzionale anche se il timore è quello di non ottenere un dato così clamoroso come qualcuno poteva prevedere o sperare. L'impressione è quella di essere forti soprattutto nel Mezzogiorno dove la speranza è quella di strappare qualche collegio al Centrodestra. Ottimismo per il risultato nel Lazio e soprattutto a Roma, anche se il dato della vittoria della Raggi alle Comunali appare difficilmente ripetibile. Al Nord, invece, prevale un certo pessimismo. I 5 Stelle temono di restare dietro Centrodestra e Centrosinistra soprattutto in Veneto e in Lombardia e di vedere così compromessa la corsa al governo. Anche in Piemonte, Liguria e Friuli Venezia Giulia le attese dei grillini non sono esaltanti. Così così nelle Regioni rosse.

 

CENTROSINISTRA

Partito DemocraticoPiùEuropaLista civica LorenzinLista Insieme
Nel Centrosinistra prevalgono i musi lunghi con il Pd che, malgrado le parole di Renzi e Gentiloni in campagna elettorale, dietro le quinte, teme un risultato negativo, forse fortemente negativo. Parlando con i parlamentari dem appare molto complicato il raggiungimento del valore ottenuto da Bersani nel 2013. La preoccupazione è quella di vincere in pochi collegi e quasi tutti in Toscana e in Emilia Romagna. Il Pd teme anche che +Europa della Bonino possa raggiungere il 3% sottraendo così 12-15 deputati al partito guidato da Renzi (e 7-8 senatori). Pd in ansia soprattutto al Sud dove, dicono i dem, la partita sembra tra Centrodestra e Movimento 5 Stelle. Al Nord il timore è quello di non essere la prima forza non solo in Veneto, dove la Lega è convinta di sfruttare l'effetto Zaia, ma anche in Lombardia (dove si vota per le Regionali) e forse anche in Piemonte e in Liguria. Quanto alle altre due liste, Civica Popolare e Insieme, dalle chiacchierate informali della vigilia sembra che la battaglia di testimonianza.

LIBERI E UGUALI

Liberi e uguali

Liberi e Uguali guidato da Pietro Grasso puntava due mesi ad un risultato che potesse ridare alla sinistra-sinistra un ruolo di primissimo piano. L'obiettivo iniziale era la doppia cifra, come più volte detto pubblicamente da D'Alema, ma il timore è quello di restare intorno a una percentuale non da flop colossale ma abbastanza modesta, stando almeno a quanto affermato dai parlamentari di LeU negli ultimi giorni. La speranza però è di prendere consensi dall'astensione (comunque difficile, dicono). Importante il risultato nel Centro e in particolare in Toscana e in Emilia Romagna. Al Nord e al Sud, stando sempre alle impressioni della vigilia tra deputati e senatori, difficilmente il dato elettorale sarà esaltante.
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