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Politica
Elezioni 2018 sondaggi Pd crollo, M5S fermo. Centrodestra vicino al 40%

 

Elezioni politiche del 4 marzo 2018. L'anno si chiude con i partiti che si preparano all'appuntamento con le urne e subito dopo l'Epifania si passerà alla delicatissima messa a punto di liste e candidature. Un momento di tensione e di scontro in tutte le forze politiche. Intanto la media degli ultimi sondaggi elettorali continua a premiare il Centrodestra che ormai si attesta stabilmente intorno al 37% con punte addirittura oltre il 40%. In termini di seggi non c'è ancora la maggioranza assoluta ma, considerando la legge elettorale - un misto tra proporzionale e uninominale -, l'impressione è che manchi davvero poco: una trentina di deputati alla Camera e una quindicina al Senato. All'interno della coalizione si segnalano la ripresa della Lega e la debolezza di Forza Italia, dopo che per molte settimane abbiamo assistito all'ascesa di Silvio Berlusconi e al calo di Matteo Salvini. La nuova Lega nazionale, in particolare, sembra in grado di doppiare gli azzurri nelle due principali Regioni del Nord, Lombardia e Veneto, con percentuali che iniziano ad essere considerevoli anche al Centro-Sud. Fratelli d'Italia resta intorno al 5%, mentre per la 'quarta gamba', sempre più ampia dopo l'accordo tra Noi con l'Italia e l'Udc, la sfida rimane quella di raggiungere lo sbarramento del 3% (ipotesi alla portata di mano ma non sicura).
 

boschi 1Maria Elena Boschi
 

Il Movimento 5 Stelle si conferma la prima forza politica nel proporzionale anche se continua a non spiccare il volo e resta ancorata al 26-27%, lontanissimo quindi da quel 40% evocato più volte da Luigi Di Maio e minimo indispensabile per poter sperare di governare senza intese. I grillini vengono dati molto forti in particolare al Sud, mentre al Nord arrancano e ad esempio in Lombardia non vanno oltre il 20-21%. Per il Partito Democratico i sondaggi continuano a segnalare una costante flessione che nemmeno la conferenza stampa di fine anno del premier Paolo Gentiloni ha potuto arrestare. Il Pd si attesta sul 23-24% con punte pericolosamente verso il 20-21%. L'insieme della coalizione di Matteo Renzi non va oltre il 25 massimo 26% con non più di 20-25 collegi elettorali vinti, considerando sia Montecitorio sia Palazzo Madama. In assenza di un'inversione di rotta, per il Pd l'ipotesi è quella di fermarsi a quota 150 parlamentari. Liberi e Uguali, senza particolari boom, continua a crescere leggermente attestandosi ormai sull'8%. Tra le forze minori, comunque lontane dalla soglia del 3%, si segnalano le buone performance a destra di CasaPound e, all'opposto, del Partito Comunista di Marco Rizzo.

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