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Politica
"Elezioni subito". "No, è un errore". Su Affari le due opinioni contrapposte

BISOGNA VOTARE SUBITO

Di Gianni Pardo

Sfogliando i giornali ogni giorno uno si chiede: vale la pena di leggere questo articolo? Quali fatti sono importanti? E qui si apre una sequela di “non”.

Non sono importanti i delitti, perché non dicono nulla di nuovo. La ferocia, la stupidità, la follia sono caratteristiche costanti dell’umanità. Non sono importanti i massacri del terrorismo: esso non ha mai vinto una guerra e non è notizia che si sia indignati e che qualcuno stia piangendo. Non sono importanti i propositi dei politici, perché avviene troppo spesso che alle parole non seguano i fatti.

Le considerazioni non sono molto diverse per la politica internazionale. Che in Libia le cose vadano bene o male, la nostra vita cambia poco: l’essenziale è che quel Paese non ci crei dei problemi. Viceversa, il fatto che con le sue follie la Corea del Nord potrebbe provocare un incendio di dimensioni planetarie, fa sì che di quell’insignificante pezzo di terra ci si debba occupare, e molto seriamente. Personalmente sarei felice di sapere se è necessario costringere con la forza Pyongyang a smetterla con le sue minacce, o se un’azione di guerra contro quella dittatura sarebbe una inutile tragedia. Il guaio è che probabilmente questa cosa non la sanno neanche a Washington.

Per quanto riguarda l’Italia, per me l’argomento più importante è la situazione economica, la quale per giunta, a causa del debito pubblico, potrebbe peggiorare drammaticamente. Come smettere di parlarne, soprattutto vedendo che la gente continua a non capire che siamo seduti su una bomba?

Sempre seguendo il principio di guardare all’essenziale e trascurare ciò che è secondario, m’è venuto il sospetto che, per una volta, un uomo che intellettualmente stimo fino ad un certo punto – Matteo Renzi – stia dimostrando più buon senso di tutti gli altri.

Qual è oggi l’argomento principe della discussione, sui giornali? La legge elettorale, collegata al grande quesito, se andare al più presto alle elezioni o aspettare la scadenza naturale della legislatura. In questo contesto l’opinione corrente è che Renzi stia scalpitando per tornare al potere. E dal momento che spera di farlo in seguito alle prossime elezioni politiche, non ha la pazienza di aspettare fino al 2018. Così – convinto com’è di vincere con qualsiasi legge - è disposto ad accettare qualunque compromesso, qualunque sistema elettorale, purché si corra alle urne. Magari il 24 settembre. A costo di fare campagna elettorale in pieno agosto, a costo di forzare la mano al Parlamento, a costo di dinamitare tutto. E tuttavia è lecito fare una diversa ipotesi. Sull’ambizione sfrenata di Renzi, e sulla sua mancanza di scrupoli, non è necessario insistere. E, tuttavia, questa volta potrebbe trattarsi di lungimiranza, piuttosto che di ambizione.

Qual è il grande problema del momento? Come si sa, la situazione economica e il nostro debito pubblico. Ora Renzi potrebbe essersi detto che in autunno sarà giocoforza varare una legge di stabilità che imporrà all’Italia enormi sacrifici economici. Tanto pesanti che non si può nemmeno escludere qualche sconquasso istituzionale. Se questa legge la voterà il governo Gentiloni, da tutti considerato una fotocopia sbiadita del governo Renzi, il risultato sarà una tale impopolarità che, alla scadenza della legislatura, il Pd il governo se lo potrà scordare. L’unica soluzione è andare al potere con la nuova legislatura prima di votare la legge di stabilità.

Ecco perché, a qualunque costo, bisogna votare subito. Il M5s o Forza Italia rischiano di perdere le elezioni, e possono anche sperare di rimanere all’opposizione e godersi lo spettacolo. Per loro non c’è urgenza. Ma per chi inevitabilmente sarà al potere, da solo o in compagnia, cioè per il Pd, o il problema si risolve subito, o è sconfitta sicura.

Nella mia ricerca dell’essenziale, ho trovato un inatteso compagno di strada. Per una volta, mentre tutti guardano il dito, Renzi guarda la Luna. Probabilmente, facendo un calcolo realistico, da un lato ha capito che il più grande problema dell’Italia, nel prossimo futuro, è la legge di stabilità; dall’altro che, chiunque la voterà, voterà anche per la propria sconfitta politica. Ragione per la quale – sia detto di passaggio – si può rimanere scettici riguardo ad un patto pre-elettorale dei tre grandi partiti, riguardo a detta legge. Salvo sorprese, è concepibile un accordo di senso generale, ma quanto ai particolari, è inverosimile che i partiti si compromettano. E dunque parleranno di niente.

Guardare all’essenziale può essere utile. E chissà che stavolta il realismo non ci costringa ad apprezzare la razionalità di Renzi. Un dubbio sul successo della sua manovra nasce tuttavia da un’altra considerazione. Questa accelerazione si scontra con le preoccupazioni di quei parlamentari che rischiano di perdere la pensione? Perché in questo caso, al potente interesse del Pd, si opporrebbe  il potente interesse di quei deputati e senatori. Scontro titanico.

pardonuovo.myblog.it
 




AGLI ITALIANI NON SERVONO LE ELEZIONI IN AUTUNNO

Di Daniele Rosa

'Pronti a votare il 10 settembre ' così con forza il lider maximo Beppe Grillo dopo aver visto i risultati della sua piattaforma Rousseau relativi al gradimento della nuova legge elettorale alla tedesca. E le altre forze politiche sono,più o meno, sulla stessa lunghezza d'onda.

VOTO ANTICIPATO. ATTO DI INUTILE EGOISMO DEI PARTITI.

Però quello di Grillo e di tutte le altre compagini politiche altro non è che un grande atto di inutile egoismo.

Infatti l'unica vera certezza sta nel fatto che, queste elezioni anticipate, non servono assolutamente agli italiani ma solo alle mire di potere del mondo politico.

E questo, fortunatamente, sembra essere nella convinzione di un presidente saggio e attento come Sergio Mattarella.

VOTO ANTICIPATO. MATTARELLA UNICO BALUARDO A DIFESA.

Il presidente, unico baluardo all'egoismo partitocratico, pensiamo voglia  difendere,con tutte le forze, il Governo Gentiloni per farlo arrivare alla naturale scadenza del 2018. E questo per una serie di buoni motivi.


Primo perché l'attuale Governo si sta dimostrando più serio di molti altri e sta guidando con concretezza il Paese.

VOTO ANTICIPATO. ITALIANI STANCHI DI CAMBI DI GOVERNO.

Secondo  perchè Mattarella sa che gli italiani sono stanchi di aver cambiato negli ultimi 60/70 anni altrettanti governi in una girandola infinita di accuse e fallimenti.

Giusto e doveroso andare al voto ma un anticipo di qualche mese sarebbe solo inutile, costoso e rischioso. E Mattarella, uomo serio e prudente, non ha nessuna intenzione di far fare al paese una fuga in avanti e un salto al buio in un momento delicato.

Momento delicato in cui la ripresa economica ha bisogno di essere sostenuta con riforme, non con guerre tra partiti e tantomeno con un voto affrettato.

VOTO ANTICIPATO. PRIMA LA LEGGE DI BILANCIO.

Terzo il Presidente è consapevole che settembre e ottobre saranno mesi delicati per la messa a punto della prossima legge di bilancio. 

Una legge particolarmente pesante, da circa 20 miliardi, in cui dovrebbero trovare spazio misure impopolari come una odiata patrimoniale e forse il ritorno della tassa sulla prima casa. Quale nuovo Governo vorrebbe prendersene la paternità?.


Quarto  Sergio Mattarella sa benissimo che la scelta per un voto anticipato renderebbe nervosi i mercati finanziari, che potrebbero riorientare la speculazione sul debito del nostro paese con effetti catastrofici.

VOTO ANTICIPATO. LA PERDITA DELLA PENSIONE.


Quinto (e questo è l'unico indipendente dalla volontà del Presidente) è il diritto alla pensione, che riguarda qualcosa come 608 parlamentari di cui molti  pentastellati.

Questi ultimi in particolare non solo perderebbero il diritto, se si votasse entro il 15 settembre,  ma,probabilmente, molti di loro dovrebbero reinventarsi pure un lavoro.

Ed allora che Mattarella , con fermezza, ponga fine a queste schermaglie inutili. Una legge elettorale è una condizione minima in un paese civile.

La sua realizzazione non deve essere il pretesto per una sorta di assalto alla diligenza  per la conquista del tesoro.

Presidente, gli italiani prima di tutto.

Tags:
elezioni anticipate





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