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Emilia: su Facebook vince Borgonzoni con la bestia di Salvini.Analisi YouTrend
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Su Facebook vince Borgonzoni. Gli indicatori danno ragione alla candidata della Lega e premiano La Bestia di Salvini. Bonaccini, però, si difende bene e riesce a tenere l’andatura della leghista. Dal punto di vista dei contenuti due campagne opposte: a trazione nazionale e di Salvini quella della Bonaccini e istituzionale e dentro al perimetro amministrativo quella del candidato del Pd. Nel dibattito grande assenti le sardine che non entrano nelle parole chiave utilizzate dai due leader.

L’analisi completa la trovate qui: https://www.youtrend.it/2020/01/24/la-sfida-in-emilia-romagna-passa-anche-per-facebook/

Per entrambi i candidati la crescita della fanbase è molto rilevante: +67.506mila follower per Lucia Borgonzoni che si attesta così a 289.208mila fan, condivisa però molto di frequente dall’account di Matteo Salvini, +17,480mila follower per Stefano Bonaccini per un totale di 114.695mila follower. Numeri importanti che collocano i due pretendenti alla presidenza della Regione tra le pagine politiche più in crescita, in assoluto, dell’ultimo mese. La fanbase rispecchia la capacità mobilitante della Lega sui social facilitata sicuramente da Salvini, ma che è un tratto distintivo della strategia di comunicazione del partito.

Una grande crescita di fanbase accompagnata da un gran numero di contenuti pubblicati giornalmente 449 per Lucia Borgonzoni e 392 per Stefano Bonaccini con una media rispettivamente di 15 e 13 post al giorno. Dati che confermano come vincente la strategia dell’overposting. Un’andatura elevata ed intensa che è rappresenta un indicatore di come sia stata una campagna elettorale intensa ed una vera e proprio maratona perché i due candidati seppur con contenuti diversi hanno mantenuto alta l’andatura in queste settimane.

La strategia

I due candidati si stanno avviando allo sprint finale di una corsa che, come testimoniano gli indicatori del monitor, è stata ad alta intensità, in particolare sui canali digitali.

Come stanno utilizzando i social, i candidati in corsa per la presidenza? Quali sono i tempi più trattati e chi genera più conversazioni in rete? A tutte queste domande abbiamo risposto nello speciale social monitor regionale misurando la variazione numerica della fanbase, l’engagement, il numero di contenuti pubblicati, il numero totale di interazioni prodotte, le parole più utilizzate e il numero di conversazioni generate, dal 23 dicembre al 20 gennaio.

Come avevamo sottolineato nello scorso social monitor regionale le strategie dei due candidati hanno sfumature diverse: Bonaccini, “naviga” in solitaria nel mare digitale e nessun big del suo partito, come per la Borgonzoni, condivide i suoi contenuti o

Bonaccini e la buona amministrazione

Bonaccini non ha ambassador o testimonial che rilanciano la sua azione sui social. Punta tutto sul tema del buon governo e della buona gestione della sua regione muovendosi all’interno di un perimetro istituzionale tenendo distante la politica, in particolare quella nazionale ad iniziare il PD. Una strategia imperniata sulla buona amministrazione e confermata dall’operazione con il sindaco di Beppe Sala, in questo momento uno dei sindaci simbolo per immagine, reputazione e capacità di amministrare. Anche se i post con maggior engagement sono quelli in cui risponde o attacca gli avversari.

Borgonzoni e il frame della “liberazione”

Lucia Borgonzoni, invece, è fortemente supportata da Matteo Salvini e i suoi messaggi ricalcano fedelmente quelli del leader del carroccio.

Si tratta quasi di una “brand exstension” da parte di Salvini che cerca di calare e declinare la sua forza e solidità sulla candidata e sull’elettorato. Due strategie opposte che sui social stanno dando vita ad un testa a testa entusiasmante e quantitativamente importante. La narrazione dei social offre il segno profondo delle strategia dei due candidati ed anche del modo di relazionarsi con il partito di appartenenza.

I contenuti che generano più engagement, anche in questo caso, sono quelli di attacco: contro il PD, sardine e Bonaccini.

Due strategie parzialmente opposte che ottengono il massimo dell’interazione quando attaccano l’avversario. Un testa a testa social che sta dando vita ad un confronto, che non risparmia colpi bassi, entusiasmante e quantitativamente importante. L’attenzione sui media coincide con le dinamiche di Facebook a conferma che i le due piattaforme non si escludono, ma si integrano.

Per entrambi i candidati la crescita della fanbase è molto rilevante: +67.506mila follower per Lucia Borgonzoni che si attesta così a 289.208mila fan, condivisa però molto di frequente dall’account di Matteo Salvini, +17,480mila follower per Stefano Bonaccini per un totale di 114.695mila follower. Numeri importanti che collocano i due pretendenti alla presidenza della Regione tra le pagine politiche più in crescita, in assoluto, dell’ultimo mese. La fanbase rispecchia la capacità mobilitante della Lega sui social facilitata sicuramente da Salvini, ma che è un tratto distintivo della strategia di comunicazione del partito.

Quanti post al giorno?

La crescita delle fanbase è accompagnata da un gran numero di contenuti pubblicati: 449 per Lucia Borgonzoni e 392 per Stefano Bonaccini, con una media rispettivamente di 15 e 13 post al giorno. Questi dati confermano l’efficacia della strategia dell’overposting, e l’intensità delle comunicazioni rappresenta un indicatore di come la campagna elettorale sia stata una vera e propria maratona.

Re dell’engagement

L’analisi diventa ancora più interessante quando si prende in considerazione l’engagement, cioè il tasso di interazione degli utenti con i contenuti. Ovviamente, il dato è correlato alla grandezza della fanbase, e se Stefano Bonaccini raggiunge un tasso di interazione medio del 2,5% – leggermente migliore di Lucia Borgonzoni (2,0%) – la candidata leghista supera le 2 milioni di interazioni in termini assoluti, mentre il governatore uscente sfiora solamente il milione.

L’ultimo dato preso in considerazione nella nostra analisi è il numero di menzioni in rete. Questo indicatore ci permette di analizzare le conversazioni sviluppate intorno a specifiche keyword. Nel periodo preso in esame, notiamo che Lucia Borgonzoni è stata menzionata oltre 29mila volte, mentre Stefano Bonaccini poco meno di 11mila. Dal punto di vista qualitativo questo dato fotografa la relazione attuale tra l’elettorato e i due rispettivi partiti: da un lato i canali social della Lega diventano megafono dei contenuti proposti dal partito rendendo virali i messaggi della Borgonzoni, mentre, dall’altro, l’elettorato del PD vive un rapporto più freddo e razionale, quasi da osservatore attento – ma non tifoso – con il proprio candidato.

I campi lessicali utilizzati dai due aspiranti governatori condividono un importante elemento di fondo che riguarda le sardine: quest’ultime non sono entrate a far parte del messaggio dei due candidati e risultano infatti assenti dalle wordcloud sia di Borgonzoni che di Bonaccini.

Nello specifico, il perimetro lessicale del candidato della coalizione di centrosinistra conferma il suo forte ancoraggio al territorio e la distanza dal dibattito politico nazionale; ne sono un esempio gli hastag più frequenti (#EmiliaRomagna) e lo slogan “Un passo avanti”. Le parole più utilizzate dal presidente uscente rientrano in tre principali filoni: il territorio, con i luoghi e le città della campagna elettorale, il naming della Regione per indicare l’attività amministrativa e l’etichetta “Borgonzoni”, indice del confronto costante.

La candidata leghista, invece, presenta un campo lessicale più legato alla politica nazionale e dai toni più aggressivi. Infatti, l’hashtag più utilizzato è #BorgonzoniPresidente, al fine di incrementare la propria notorietà, seguito da #Bibbiano e dalla “call to action” al voto per la Lega. Per quel che riguarda le parole usate con più frequenza, “Emilia-Romagna” è centrale, come anche “Borgonzoni”, e non manca, naturalmente, “Salvini”.

Nella campagna elettorale per l’Emilia-Romagna i fattori chiave della strategia social si incardinano perfettamente nella strategia generale della logica di comunicazione integrata. Si è trattato di una campagna elettorale totalizzante, dall’elevata competitività, fatta di due strategie completamente diverse ma che hanno prodotto buoni risultati per intensità e relazione con l’elettorato.

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