Europa e cavoletti di Bruxelles/ E alla fine Prodi si è pentito
Prodi capisce il trappolone Ue.
Romano Prodi, l’artefice dell’entrata dell’Italia nella Ue, ha finalmente criticato la Germania e la cancelliera Angela Merkel per il loro comportamento tenuto in Europa.
È un punto importante se chi aveva condotto l’Italia alla moneta unica e che è stato Presidente dell’Unione europea prende così drasticamente le distanze da chi ha monopolizzato, sviato e condotto ai propri fini l’Unione stessa.
Prodi è stato per anni un fautore della Ue, anzi il paladino più intransigente, ma ultimamente ha compreso in che trappola si è cacciata l’Italia. Una situazione insostenibile che ha poi condotto proprio a quella vittoria dei populismi giallo - verdi in Italia, alla Brexit nel Regno unito, al successo della le Pen in Francia, alla vittoria delle destre in Germania ed Austria e di Viktor Orban in Ungheria. Senza contare, naturalmente, i due grandi populismi mondiali: quello Usa di Donald Trump e quello Russo di Vladimir Putin.
E Prodi deve aver capito dopo aver ascoltato ieri George Soros utilizzare la minaccia finanziaria contro l’Italia e dopo gli insulti rivolti contro di noi dai commissari europei che un’epoca non solo è finita, ma si è dimostrata foriera di povertà economica e di perdita di sovranità politica per i cittadini europei.