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Politica
Expo, la grande bellezza (e “bruttezza”) di Roma e i nuovi equilibri planetari

Farci un Expo significherebbe portarla al collasso definitivo

 

Non ci sono dubbi che l’Italia sia il Paese più bello del mondo (e la sua capitale forse la città più bella) se usiamo come parametro di valutazione le opere d’arte, i tesori architettonici del passato, la biodiversità (tanto cara a Farinetti). Quando sentiamo i nostri politici farsi belli al cospetto di un Paese di intrinseca bellezza cadono meschinamente nell’errore dell’autocompiacimento. Errore che purtroppo non risolve la metropolitana fra le più inefficienti al mondo che è quella di Roma.

E stiamo qui a chiederci perché l’Expo sia stata assegnato a Riad? Credo sia bastato che qualche giurato abbia fatto un giro per la capitale per dissuaderlo dal votare per Roma, nessun progetto faraonico avrebbe evitato questo verdetto. Qualcuno si è indignato (a ragione) perché l’Arabia Saudita non è campione di diritti universalmente riconosciuti, però è innegabile che un Expo debba reggersi su livelli di servizio ed efficienza amministrativa, e qui l’Italia (e in particolare Roma) perde immediatamente posizioni.

A Roma c’è una gestione dei rifiuti che fa acqua da tutte le parti, a Roma il primo impatto arrivati alla Stazione Termini è drammatico, i Taxi sono meteore che quando servono sono impossibili da trovare, la metro ha scale mobili ferme da anni, se qualcuno ha la sfortuna di essere invalido meglio che cambi città. E ci chiediamo perché Roma non ha vinto? Il bello deve fare anche rima con benessere, con dinamicità imprenditoriale, con politiche giovanili, con spazi pubblici decorsi.

Roma meglio visitarla poi scappare. Farci un Expo significherebbe portarla al collasso definitivo. Detto questo, Roma ha perso anche perché, e forse soprattutto, ormai i vecchi equilibri globali sono saltati, nuovi mondi e paesi stanno avanzando sulla scena globale con risorse ingenti in grado di dirottare scelte, di oscurare mancati diritti civili, di attirare investimenti. Forse bisognerebbe intendersi di quale debba essere l’obiettivo di questi eventi planetari. 

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