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Politica
Fitto svolta al centro, trattative con Cesa


Raffaele Fitto cerca una casa politica che assicuri alle prossime elezioni qualche postazione ai suoi colonnelli. Ci ha provato con Fratelli d'Italia e ha incontrato l'ostilità della base pugliese, ancora avvelenata dallo sgarro delle scorse regionali (in quella occasione, secondo alcune indiscrezioni, l'ex ministro avrebbe promesso di aiutare la lista di Giorgia Meloni con qualche personalità che la rafforzasse, ma non andò così). Parere negativo anche nella base dei seguaci di Salvini al sud. Il problema è sempre lo stesso: in pochi si fidano del leader di Direzione Italia perché hanno paura di essere fagocitati.

Ora Fitto punta a stringere un accordo con l'Udc: l'idea è quella di correre con Verdini, Parisi, Sacconi e altri all'interno del "quarto petalo", coalizione che affiancherà Forza Italia. Casini e Alfano non ci saranno perché andranno a sinistra. Qualcuno giudica la possibile coalizione centrista, che si affiancherà ai forzisti, "un'accozzaglia di vecchie glorie" e gli stessi fittiani non si fidano del capo più di tanto. Tutti attendono con le scialuppe di salvataggio in mano. Ma ancora una volta la base dei centristi si mette in allarme e pronuncia un no secco all'ingresso dei fittiani, l'ennesimo niet a un'alleanza giudicata pericolosa. La trattativa è portata avanti a livello romano tra Cesa e Fitto: la base Udc sta cercando di far cambiare idea al suo leader.

"Fitto vorrà primeggiare come sempre: cercherà un accordo che piazzi più uomini possibile" - spiega un dirigente Udc. Ieri si sono incontrati i vertici leccesi dello Scudocrociato: c'è preoccupazione per l'operazione romana. "L'elettorato  non capirebbe"- riflettono. Si tasta il polso della base, ma la base è più che perplessa. Se si dà un'occhiata a Lecce, si scopre che ci sono una serie di personalità che militano tra i centristi incompatibili con Fitto: si pensi a D'Autilia o al professore Melica, che stanno ragionando su una loro possibile candidatura alle politiche, ormai fieri oppositori di Direzione Italia, pur rispettando il leader di Maglie. Inoltre, in Puglia l'Udc ha un assessore nella giunta Emiliano, Salvatore Negro.
A Lecce i centristi sono in giunta col sindaco di sinistra, Carlo Salvemini. Scelte di campo dovute a una profonda incompatibilità di alcuni leader dello Scudocrociato con i fittiani, nonostante in provincia le cose siano andate diversamente (il fittiano Gabellone governa con i centristi). L'ex ministro di Maglie, però, non ha molte altre possibilità, se vuol evitare di finire nel centrosinistra: "quarto petalo" con l'Udc o svolta nella destra salviniana. Le trattative vanno avanti.

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