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Politica
Forza Italia a rischio scissione. Ecco chi sta con chi: la mappa

"Ha lanciato un'Opa su Forza Italia". E' netto il giudizio di uno degli storici colonnelli di Silvio Berlusconi sulle parole di Stefano Parisi che, dalle colonne de Il Mattino, ha affermato di voler portare il suo modello al Sud. Immediata la replica di Daniela Santanchè: "Leggendo l'intervista di Parisi a Il Mattino si ha l'impressione di una persona che parla e si sente già leader. Peccato che Parisi abbia dimenticato un tassello fondamentale: il programma".

Schermaglie a parte c'è grandissima attesa per l'esito dei sondaggi sul gradimento di Parisi che l'ex Cavaliere ha commissionato ad Euromedia Research di Alessandra Ghisleri. Dai rumor che arrivano dall'entourage di Berlusconi si parla di risultati con luci e ombre, quindi né una stroncatura ma nemmeno una promozione a pieni voti. L'impressione è che in Forza Italia ormai si stia consumando una battaglia senza esclusione di colpi. L'ex premier, che sta per compiere 80 anni, è stretto tra l'intesa con la Lega e Fratelli d'Italia (rinsaldata dopo l'ultimo faccia a faccia con Salvini ad Arcore in attesa del vertice a tre anche con la Meloni in programma nei prossimi giorni a Roma) e la linea centrista e moderata di Parisi.

Angelino Alfano continua ad attaccare a testa bassa il Carroccio rilanciando così l'asse con la parte di azzurri (Parisi in testa) che non vuole alleanze politiche con Salvini. Il timore crescente è quello di una scissione in Forza Italia: da una parte Parisi e i cosiddetti moderati legati al Partito Popolare Europeo - da Tajani alla Polverini e in gran parte del partito al Mezzogiorno -, dall'altra i fautori dell'intesa con Lega e FdI primo fra tutti il Governatore della Liguria Giovanni Toti.

Questa volta Berlusconi è davvero finito in un cul-de-sac. Tenere insieme Salvini, Parisi e Alfano (come faceva con Bossi, Fini e Casini) è praticamente impossibile. E il suo stesso partito è lacerato con la famiglia, in particolare i figli Marina e Piersilvio appoggiati da Gianni Letta, Niccolò Ghedini e Fedele Confalonieri, che spingono per una opposizione soft a Renzi e si oppongono a un'intesa programmatica con la destra lepenista rappresentata da Salvini e Meloni.

Se l'ex Cav sposa la linea di Toti e dei 'nordisti' rischia di perdere Parisi e l'ala moderata degli azzurri, ma se invece insiste sull'ex candidato sindaco di Milano e ascolta il 'partito di Mediaset' il pericolo è che una buona fetta della Forza Italia del Nord (non solo Toti) se ne vada. La situazione è molto complicata e se davvero i sondaggi della Ghisleri non dovessero dare un responso chiaro, in un senso o nell'altro, la crisi di Forza Italia con il piede in due scarpe potrebbe trascinarsi per molti mesi. Fino all'implosione del partito.

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