Elezioni, Forza Italia crolla. I numeri città per città
Forza Italia verso la debalce il 5 giugno. I numeri
In politica, si sa, non contano tanto le strategie e i posizionamenti, bensì i numeri. E i numeri parlano chiaro. Alle elezioni amministrative, storicamente, Forza Italia non è mai andata benissimo, anzi, specie alle Comunali, ha sempre ottenuto un risultato inferiore rispetto alle Politiche e alle Europee. Ma stando al sentiment diffuso tra i parlamentari azzurri, l'impressione è che il 5 giugno possa passare alla storia come la più pesante sconfitta elettorale per Forza Italia dal 1994, anno di fondazione e di discesa in campo di Silvio Berlusconi.
Osservando i vari sondaggi - alcuni pubblici e altri top secret - i musi tra gli azzurri sempre più lunghi. A Roma Guido Bertolaso non ha alcuna chance di arrivare al secondo turno. Anzi, rischia di fermarsi ben al di sotto del 10% con la lista di Forza Italia sul 5% doppiata da Fratelli d'Italia e insediata dalla Lega-NoiConSalvini. A Milano le cose vanno leggermente meglio anche se Forza Italia viene data dietro il Carroccio di Salvini e intorno al 10% (in fortissimo calo rispetto alle precedenti consultazioni).
A Napoli il partito dell'ex Cavaliere potrebbe arrivare al ballottaggio con Gianni Lettieri (comunque in seconda posizione e dietro il sindaco uscente Luigi de Magistris) ma, in termini di lista, difficilmente arriverà al 10%. "Drammatica" la situazione degli azzurri - stando a quanto affermano alcuni parlamentari - a Torino e a Bologna.
Nel capoluogo piemontese Osvaldo Napoli (se sarà lui il candidato, non è ancora ufficiale) come Bertolaso non ha alcuna chance di arrivare al secondo turno e la lista di Forza Italia rischia seriamente di fermarsi intorno a un misero 5%, doppiata o forse perfino triplicata dalla Lega. Stessa sorte a Bologna, dove quasi certamente gli azzurri (non avendo un candidato) convergeranno sulla leghista Lucia Borgonzoni ma come partito potrebbe fermarsi sul 5% superati nettamente dal Carroccio (spinto anche dal candidato sindaco) e insidiati da Fratelli d'Italia.
Il 'cerchio magico' (Bergamini-Rossi-Pascale) ha sempre consigliato a Berlusconi di non cedere a Roma pena "la fine politica" ma, forse, potrebbero avere ragione i forzisti che volevano l'accordo con Meloni e Salvini: il rischio è che la mattina del 6 giugno i numeri consegnino una Forza Italia ridotta a partitino, facendo diventare realtà il timore del 'cerchio magico' berlusconiano.