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Politica
Fratelli d'Italia 'corregge' Salvini: "Sbagliato rigranziare solo Trump
Soleimani: Meloni, fase complessa, no a tifo da stadio - "La complessa questione mediorientale, in cui si innesta la rivalita' tra Iran e Arabia Saudita, non merita tifoserie da stadio ma necessita di grande attenzione". Cosi' la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, su Facebook. "In questo quadro - aggiunge - esprimo la piu' ferma condanna al gravissimo assalto all'ambasciata statunitense in Iraq e una forte preoccupazione per le conseguenze della reazione americana che ne e' seguita".

"Si tratta di una metodologia non nuova, tutti i presidente degli Stati Uniti d'America hanno utilizzato la strategia di colpire capi o presunti capi di operazioni terroristiche contro gli Usa. Semmai bisogna capire se è una strategia giusta o meno giusta, ma è sbagliato utilizzare quanto accaduto in Iraq per farne un motivo di polemica a favore o contro Trump". Il senatore di Fratelli d'Italia Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, intervistato da Affaritaliani.it, interviene sull'uccisione da parte degli Usa con un raid a Baghdad del generale iraniano Soleimani e sul commento ('Grazie Trump') del leader della Lega Matteo Salvini.

"Avrebbe dovuto dire anche grazie Clinton, grazie Obama etc... Non è che l'attuale presidente americano abbia usato un metodo diverso. Il ringraziamento agli Usa per la lotta al terrorismo lo condivido - spiega La Russa -, ma non condivido la personificazione su questo o quel presidente perché, piaccia o non piaccia, criticabile o non criticabile, questo modo di agire non è riconducibile a Trump bensì si tratta di una metodologia che appartiene al sistema americano e alla linea di difesa Usa contro il terrorismo. Non è mai stata diversa, è sempre stata così".

La Russa poi non crede che le parole di Salvini servano a farlo apparire più filo-americano di Giorgia Meloni, visti i recenti avvicinamenti della presidente di Fratelli d'Italia alla Casa Bianca. "Addirittura! Non possiamo ridurre le posizioni sullo scacchiere internazionale alle simpatie o alle antipatie Meloni-Salvini. E' un modo miope di leggere la politica e non credo proprio che dipenda da quello. Semmai l'uscita del leader della Lega si può spiegare dall'etichetta troppo filo-Putin che gli hanno appiccicato e magari Salvini vuole mostrarsi più equidistante o comunque non anti-americano. Ha ragione il segretario leghista, probabilmente, quando dice che è filo-Putin fino a un certo punto. O meglio, quando lo ritiene necessario e giusto. E quindi non è schierato contro l'America", conclude il senatore di FdI La Russa.

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