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Politica
FSI: "La democrazia è incompatibile con l'Unione europea"


 

Che cos'è il Fronte sovranista italiano?
E' un partito che viene costituito nel 2016, a partire dall'associazione ARS (associazione riconquistare la sovranità) fondata da Stefano D'Andrea (presidente fsi) alcuni anni prima .

L'idea di base è che in Italia esista una sorta di “partito unico” neoliberista che va da rifondazione comunista alla destra, una sorta di corpo unico dalle diverse sfumature ma ormai privo di qualsiasi velleità ideale in quanto appiattito e asservito all'ideologia neoliberista del capitalismo finanziario e del mercato che non viene messa in discussione e rende meramente cosmetiche le presunte battaglie civili che vorrebbero differenziare la sinistra dalla destra.

Noi siamo per la sovranità costituzionale, il nostro programma è basato sull'applicazione della nostra costituzione repubblicana, siamo socialisti e democratici e naturalmente patrioti eppure veniamo dipinti dal “sistema” come dei sovversivi, non è paradossale? 

Cosa si propone di fare in sintesi il FSI?
Il cardine e punto essenziale del nostro programma è il recesso dai trattati europei e dunque l'uscita dall'unione europea e dall'euro come condizione necessaria per poter ripristinare la sovranità dello Stato e del popolo italiano.

La sovranità è stata ceduta ad una organizzazione sovranazionale che non è nemmeno un super stato o entità politica ma è una banca, per giunta privata, quindi per definizione incompatibile con la democrazia.

All'interno dell'UE lo stato non può più attuare alcuna politica economica socialmente utile, né alcuna politica di tutela del lavoro, dei salari e dei redditi autonomi, anzi, i diritti preesistenti sono stati affievoliti, quasi totalmente soppressi su mandato dell'UE in quanto ingombranti e fastidiosi per il mercato. 

Non può più adottare una politica industriale per soddisfare le esigenze dell'economia reale e puntare alla piena occupazione, non può più adottare una politica monetaria per contrastare la speculazione e il dominio del capitale finanziario, non può più agire per soddisfare le necessità della collettività ma solo adottare politiche di austerità che strozzano l'economia e lo stato sociale, noi vogliamo ristabilire la sovranità nazionale affinchè lo stato possa tornare a fare tutte queste cose.


Quali sono i punti principali del vostro programma?
Applicare la costituzione e ripristinare la sovranità del popolo italiano attraverso il recesso dai trattati costituenti l'Unione Europea.

Questo consentirà allo stato italiano di ricreare una industria pubblica nei settori strategici così intervenendo nell'economia e promovendo e creando una politica di piena occupazione.

Gli consentirà di tornare a gestire direttamente i servizi di prima necessità e di interesse generale e intervenire nell'economia privata imponendo limiti alla libera circolazione dei capitali , potendo così reprimere il capitalismo finanziario basato unicamente sulla speculazione.

Ristabilire una disciplina del sistema bancario italiano costituzionalmente orientata, imperniata sul principio dell'attività bancaria intesa come funzione pubblica, per intenderci, il settore bancario andrà nazionalizzato e non potrà svolgere attività commerciale e speculativa.

Ad eccezione delle banche minori: banche di credito cooperativo , banche popolari, casse di risparmio che potranno restare private, se pur sottoposte a controllo.

Accanto agli investimenti pubblici nell'industria, occorre prevedere un sostegno finanziario da parte delle banche nei settori strategici e per la risoluzione del problema abitativo, come pure piani di sostegno pubblico al commercio e all'agricoltura .

Per poter arrivare a realizzare tutto questo è necessaria anche una sorta di battaglia culturale.

In che cosa consiste questa battaglia culturale ? Quali valori intendete affermare?
Il dibattito politico ha perso ogni pregio anche culturalmente perchè la politica non conta più nulla, la “finanziarizzazione” della politica fa sì che gli ideali vengano irrisi o, nella migliore delle ipotesi, ritenuti retaggio di un passato che non può più tornare.

I bisogni fondamentali degli esseri umani e i diritti sociali devono tornare ad essere l'oggetto e il centro dell'attività politica.

E' sorprendente come questa “cultura” del debito abbia avuto potere di penetrazione attraverso una mistificante e pervasiva propaganda che tende a colpevolizzare e stigmatizzare il cittadino in quanto debitore privato e pubblico. 

Una gran parte degli italiani è convinta di star scontando una giusta punizione, una purga per chissà quale colpa o per aver “vissuto al di sopra delle nostre possibilità”, si sente moralmente inferiore rispetto ai paesi forti dell'UE ritenuti migliori in quanto più ricchi o presuntivamente maggiormente virtuosi dal punto di vista finanziario, cosa peraltro assolutamente falsa.

Se lo stato non esiste più come entità collettiva che esprime ideali e principi attraverso la politica, che indirizza in base a tali principi e ideali l'attività di governo, come si può pretendere che il pensiero e il dibattito politico non ne escano annientati?

Oggi lo stato  non è più libero di decidere sulle cose più importanti e basilari che incidono sulla vita e sulla sopravvivenza dei cittadini, come il lavoro o le pensioni , ma deve obbedire all'ideologia e alle regole del mercato imposte dall'esterno e governare in maniera funzionale a queste e non in funzione del benessere e dell'utilità sociale, oggi lo Stato ridotto a mero soggetto debitore non fa che inseguire il pareggio di bilancio strozzando i propri cittadini e asfissiando l'economia reale.

Il pensiero unico neoliberista del capitalismo globalizzato non ha soltanto devastato letteralmente l'economia ma è riuscito a conculcare il pensiero di gran parte della popolazione.

Pensate che l'unione europea sia riformabile?
L'unione europea non può essere “cambiata dall'interno” come un certo sovranismo d'accatto ha voluto far credere. 

Mi pare se ne sia avuta una piena conferma nei fatti col crollo del governo giallo-verde e l'instaurazione del governo giallo-fucsia o giallo-ravanello per usare espressioni coniate da altri soggetti politici.

Chi ha preso voti facendo propaganda euroscettica e fatto promesse di cambiare l'ue da dentro o “battere i pugni” ha promesso qualcosa di impossibile.

I trattati sono riformabili soltanto all'unanimità, il che significa che in pratica non lo sono, o si esce dall'UE oppure non si può fare proprio niente di diverso che sottostare ai vari vincoli, paletti, ricatti e pure minacce. Così è.

Dunque voi vedete l'uscita dall'euro e dall'ue come unica possibilità, non pensate che  l'Italia da sola sia troppo debole per poter attuare con successo questo progetto ?  In che modo pensate si possa realizzare ?
Tecnicamente si recede da un trattato con una lettera inviata dal governo, così stabilisce il diritto internazionale, ma il punto è che per arrivare a questo occorre naturalmente la volontà della maggioranza del popolo, solo allora ci si dovrà preoccupare degli aspetti e delle modalità tecniche.

La democrazia è incompatibile con le istituzioni dell'unione europea, perciò è possibile avere  democrazia soltanto fuori dall'unione europea.

La mancanza di democrazia all'interno dell'UE non è un incidente di percorso come molti dicono, non è che l'Unione Europea abbia fallito, al contrario, l'Unione Europea è stata realizzata così come era stato previsto; si è trattato di una rivoluzione attuata in modo graduale e cavilloso da burocrati, professori e banchieri, è stata costituita secondo un modello che si può definire “dispotismo illuminato”, e cioè ancorata al metodo democratico applicato nei singoli stati ma priva di un processo democratico proprio.

Quanto alle ragioni economiche per cui “l'italietta” verrebbe schiacciata dalle grandi potenze extraeuropee, per esempio la Cina, è vero il contrario, infatti i paesi europei tutti, aprono le porte agli investimenti cinesi perchè gli stati europei non investono, assurdamente stretti come sono nella morsa dei vincoli di bilancio imposti dall'UE .

Ci sono attualmente altre forze politiche in Italia con cui potreste allearvi e fare forza comune?
Ci piace considerarci come una “frazione di una futura alleanza”, c'è una galassia di gruppi e associazioni sovraniste, costituzionaliste, neo-socialiste, c'è molto fermento soprattutto nel web e non solo.

Sabato scorso 12 ottobre a Roma c'è stata una manifestazione indetta da un comitato chiamato “liberiamo l'Italia”, migliaia di persone senza sigle di partito, comuni cittadini da ogni parte d'Italia sono scese in piazza per chiedere l'applicazione della Costituzione e la liberazione dell'Italia dal cappio mortifero del neoliberismo e del mercato che attraverso l'UE ha soffocato i diritti, ha distrutto la classe media e prodotto una miseria e una devastazione inimmaginabile dal dopo guerra.

Noi siamo attualmente fra i sovranisti il solo partito organizzato nelle forme tradizionali, un partito che si forma con gradualità grazie allo studio, pazienza, applicazione e passione dei militanti e non grazie alla notorietà di un qualche personaggio o all'appoggio di finanziatori persone fisiche o società, perciò in grado di condizionare le scelte politiche e la democrazia interna, un partito che perciò stesso tende ad aggregare persone di qualità.

Siamo naturalmente favorevoli ad alleanze che possano dar vita con noi ad un robusto fronte comune , a condizione che non vi siano dubbi sulla serietà e sulla comunanza di intenti , che ci sia accordo sul voler recedere dai trattati europei e applicare la Costituzione Repubblicana.

 

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