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Politica
Il G20 condanna l'uso della forza, ma la Russia non viene citata
La Presidente Giorgia Meloni in India per il G20

Meloni al G20: bilaterale con Modi, faccia a faccia con Li Qiang e il nodo Franco-Bei

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è arrivata al Bharat Mandapam Convention Centre di New Delhi dove a breve inizieranno i lavori del vertice del G20. Meloni, in completo blu elettrico con pantaloni, è stata accolta dal primo ministro indiano, Narendra Modi, con una stretta di mano. I due leader hanno sorriso a favore di obiettivi e telecamere e scambiato qualche parola prima di congedarsi.    

Prima di Meloni erano già arrivati al vertice, tra gli altri, il cancelliere tedesco Olaf Scholz (che porta ancora la benda nera all’occhio), la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel e il primo ministro olandese, Mark Rutte. 

I compiti di Meloni saranno numerosi. Previsto intanto un bilaterale con il padrone di casa Narendra Modi. L'Italia punta molto a raggiungere accordi commerciali e diplomatici con l'India, anche in ottica di diversificazione dei rapporti in Asia in vista della sempre più probabile uscita dalla Via della Seta. Ed ecco che, in questo sensol, è importante l'incontro della premier con l'omologo cinese Li Qiang, che partecipa al vertice al posto di Xi Jinping che ha deciso di fare probabilmente uno sgarbo al vicino indiano. 

Come spiega al Corriere della Sera, Meloni "al capo del governo di Pechino spiegherà che le intenzioni dell’Italia sono quelle di abbandonare il Memorandum sulla Via della Seta, ma che una decisione formale e in qualche modo cogente sarà presa dal Parlamento italiano nelle prossime settimane. È infatti intenzione del governo, con una mozione, coinvolgere la maggioranza in una decisione strategica di politica estera e di avere un voto di Camera e Senato che in qualche modo blindi la decisione e che possa apparire agli occhi della Cina nient’altro che un atto di democrazia parlamentare".

Il bilaterale, continua il Corriere, è "parte di un negoziato sottotraccia, riservato, che in queste settimane si sta svolgendo fra i due Stati. Proprio per gestire un’uscita ordinata, con un punto di caduta equilibrato per entrambi i Paesi. L’incontro è stato richiesto dai cinesi, e non è escluso che possa riguardare eventuali contropartite (anche tecnologiche) che l’Italia può offrire a Pechino a fronte di un indubbio danno di immagine per gli interessi del governo di Xi Jinping".

C'è anche un altro obiettivo per Meloni: fare un ultimo tentativo per portare l'ex ministro di Draghi, Daniele Franco, alla guida della Banca europea degli investimenti. Ma sa già, secondo Repubblica, "che si tratterà appunto di una trattativa in salita, visto che per la presidenza della Bei la competizione vede favorite due donne: la danese Margrethe Vestager, che per concorrere all’incarico ha lasciato (temporaneamente) il ruolo di commissario europeo alla concorrenza, e la ministra spagnola dell’Economia Nadia Calviňo, che sembra in vantaggio sui rivali".

G20: Biden e Modi annunceranno progetto su Golfo Persico e Asia

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro indiano, Narendra Modi, annunceranno oggi, nel primo giorno del vertice del G20, un megaprogetto infrastrutturale che unirà il Golfo Persico con l'Asia meridionale. In una conferenza stampa, il "numero due" del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jon Finer, ha annunciato che il mega piano consisterà in una rete di ferrovie e porti volti a migliorare i flussi commerciali ed energetici dall'Asia meridionale al Golfo Persico e con l’obiettivo di raggiungere l’Europa. 

Nello specifico, l’annuncio arriverà durante un evento con Biden, Modi e altri leader per promuovere un’iniziativa nota come Global Infrastructure and Investment Partnership (PGII), creata dal G7 per contrastare la Cina nella regione Asia-Pacifico. I leader firmeranno un memorandum d'intesa che delineerà gli obiettivi del megaprogetto e sarà firmato da Stati Uniti, India, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti (EAU), Unione Europea e altri partner del G20, ha spiegato Finer. Se realizzato, il progetto riconfigurerebbe il commercio tra i paesi del Golfo Persico e dell’Asia meridionale e rappresenterebbe una piccola vittoria per gli Stati Uniti che cercano di contrastare l’influenza dell’iniziativa cinese “One Belt, One Road”. 

Ucraina, G20 condanna l'uso della forza senza citare Russia

"Tutti gli Stati devono astenersi dal minacciare l'uso della forza per cercare l'acquisizione territoriale contro l'integrita' territoriale e sovranita' o indipendenza politica di qualsiasi stato". E' quanto si legge nella dichiarazione finale che sara' adottata dal Vertice del G20 di Delhi. Una soluzione di compromessosu cui si e' raggiunto il consenso e che non cita esplicitamente la Russia. "Per quanto riguarda la guerra in Ucraina - si legge nella dichiarazione - pur ricordando la discussione di Bali, ribadiamo la nostra posizioni nazionali e le risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza dell'ONU e dall'Assemblea". Il G20 "sottolinea che tutti gli stati devono agire in modo coerente con gli scopi e i principi delle Nazioni Unite Carta nella sua interezza. In linea con la Carta delle Nazioni Unite, tutti gli Stati devono astenersi dal minacciare o l'uso della forza per cercare l'acquisizione territoriale contro l'integrita' territoriale e sovranita' o indipendenza politica di qualsiasi stato. L'uso o la minaccia di uso del nucleare le armi sono inammissibili", aggiunge la dichiarazione. 

G20, 'sherpa' russa, "Equilibrati, ascoltata voce Sud Mondo"

La posizione del G20 sull'Ucraina e' stata formulata "in modo bilanciato" nella dichiarazione finale dei leader al summit: parola dello 'sherpa' della Federazione russa a New Delhi, a Svetlana Lukash. "Credo che questo sia stato probabilmente uno dei vertici piu' difficili del G20 nei quasi quindici anni di storia del forum. Ci sono voluti quasi 20 giorni per concordare la dichiarazione", ha aggiunto. I negoziati sulla questione ucraina sono stati molto difficili, ma "la posizione collettiva dei Paesi Brics ha funzionato". "Meta' del G20 si e' rifiutato di interpretare gli eventi nell'interesse di come l'Occidente li presenta", Mosca ha tollerato accuse per un anno ma la situazione "si riflette ora in una forma equilibrata". "Credo che quest'anno tutti noi, il G20, abbiamo effettivamente voltato una pagina nella Storia e la voce del mondo in via di sviluppo, il Sud globale, e' risuonata in piena forza". 

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