Gassmann, il pasionario radical-chic emigra da Roma a Pescara
L'attore Alessandro Gassmann (51) è da qualche tempo divenuto un "pasionario" di varie cause civili
L'attore Alessandro Gassmann (51) è da qualche tempo divenuto un "pasionario" di varie cause civili; ai tempi di Marino lo si poteva vedere minacciosamente armato di ramazza aggirarsi per le vie -rigorosamente del centro storico dove abita- per "pulire la città".
E guai a contraddirlo sui social che ci si beccava blacklistate, improperi e rampogne risentite, sebbene i cittadini facessero notare che i romani già pagavano le tasse più alte d'Italia per smaltire la "monnezza" e che sarebbe stato giusto che della cosa si incaricasse il Comune.
Ora, da qualche tempo, pare "emigrato" a Pescara dove insieme a Erri De Luca (66) che di queste cose non se ne lascia sfuggire una ha lanciato l'hastag #nacosabrutta.
Premesso che l'ambiente è la nostra casa comune e va tutelato quando necessario non si può però non segnalare i soliti eccessi.
La nuova campagna di Gassmann riguarda il tema dell'abbattimento di un certo numero di alberi ritenuti dal sindaco della città, Marco Alessandrini (il padre Emilio, procuratore della Repubblica, fu ucciso da Prima Linea a Milano), pericolosi per l'incolumità pubblica.
Gassmann e De Luca pensano di essere come nei film hollywoodiani dove ci si batte contro i cattivi delle multinazionali solo che questa volta il "cattivo" è un Sindaco che sta facendo solo il suo dovere (oltretutto ha promesso di piantare due alberi giovani per ogni albero pericolante abbattuto) sulla base di una relazione tecnica redatta sullo stato di più di 1240 alberi e in cui si individuano 121 piante da abbattere che appartengono alla "categoria D" e cioè quella di "estremo pericolo" mentre altre 287 hanno bisogno solo di una potatura.
Nel frattempo dice l'assessora all'Ambiente Laura Di Pietro sono caduti altri cinque alberi che avrebbero potuto provocare gravi danni a persone e cose.
A Pescara intanto sono partiti i soliti flash mob con proteste ed agitazioni ne poteva mancare la solita violinista che ha bloccato gli operai suonando una lagna non richiesta sotto un albero che le stava per cadere addosso.
Alcune considerazioni.
Una cosa è la democrazia ed un'altra l'anarchia.
Se ci sono elezioni è perché si delega appunto a qualcuno di condurre democraticamente il gioco pubblico ma questa non vuol dire che poi si compiano atti verso decisioni che mettono in sicurezza la salute pubblica.
Gassmann da qualche tempo è diventato il paladino dei radical - chic che dall'alto del loro successo (e dei loro soldi) impiegano il loro tempo in attività di cui sinceramente non se ne sente il bisogno.
Forse ci troveremo a breve Gassmann alla guida di un suo movimento politico per l'ennesima discesa in campo.
Una richiesta semplice: trovate un lavoro per questo uomo se no da Roma, a Pescara a tutta l'Italia presto ci ritroveremo nel bel mezzo di altre campagne non proprio di pubblica utilità che rischiamo di finire sotto l'hastag #nacosastupida.