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Politica
Gatto-Macron e volpe-Merkel. Gentiloni un tenero topolino


Tra il gatto Emmanuelle Macron e la volpe Angela Merkel sul tema migranti e sui rapporti con la Libia i nostri buoni Paolo Gentiloni e Marco Minniti danno l'impressione di essere arrivati buoni ultimi è solo teneri topolini.
Con tutto il rispetto la sintesi è dura ma realistica: cornuti e mazziati.
Neppure la voce grossa  del nostro presidente Mattarella di qualche giorno fa puntuale nel dire che che ' su questi temi noi italiani non possiamo e non vogliamo essere derisi' è servita.

MIGRANTI E LIBIA. ITALIA CORNUTA E MAZZIATA.

Ma come, da anni ormai siamo la porta che sostiene e dalla quale passa la maggior parte del flusso migratorio africano, siamo il paese che tiene il primo contatto con i profughi e sembrava avessimo le migliori entrature sul mondo libico, soprattutto sulle tribù che al momento comandano il paese.

Ed invece, in un battibaleno, scopriamo che non è vero.

Per prima cosa ci siamo accorti che i furbi tedeschi si stanno accaparrando, andando a sceglierli direttamente in Libia,  i migliori cervelli della buona borghesia siriana (soprattutto ingegneri), mentre noi ci stiamo arricchendo di tutti gli esperti di raccolta dei pomodori o esperti manovali.

MIGRANTI E LIBIA. UN MACRON A DUE FACCE


Certo questo incremento numerico potrebbe far piacere al presidente dell'Inps, Tito Boeri, ma forse qualche alta professionalità non avrebbe certo guastato al processo di sviluppo industriale del paese.

Secondo scopriamo che un importante accordo di pace tra i due capi supremi libici viene siglato, non a Roma, bensì sotto la Tour Eiffel, con Macron come garante paciere. Quello stesso presidente che mentre si affanna a lodare la pace,  sceglie di chiudere a doppia mandata ai migranti il confine a Ventimiglia.

A Parigi Sarray e Haftar firmano così, sotto lo sguardo del rappresentante dell'Onu e del presidente francese, una dichiarazione congiunta dove si impegnano al cessate il fuoco, a indire a breve elezioni e organizzare una road map per una migliore identificazione dei traffici d'armi.

MIGRANTI E LIBIA. A NOI NON REST CHE ABBOZZARE

E a noi?
Ci resta un doveroso e simpatico incontro oggi a Roma con i due capi libici, un bel plauso ( l'ennesimo) al Governo italiano nel comunicato ufficiale francese e la sensazione che 'qualcosa di importante ci è passato sopra la testa, qualcosa che influirà sulla prossima geopolitica e sui rapporti di business futuri con i libici, ma noi nemmeno l'abbiamo visto'.


Una figuraccia 'val bene una messa' se porta alla soluzione di un grande problema.
E quindi se il successo d'immagine di Macron, che ci ha bellamente scavalcati, porterà ad uno sviluppo positivo del problema ( leggasi ridistribuzione  delle quote di migranti in Europa, maggiore controllo sulle partenze e ultimo ma non meno importante la stabilizzazione politico militare del gigante libico) vada  pure d'ingoiare un pò di amaro e non solo quello.


Unica consolazione nelle mani della grande capacità diplomatica del nostro premier. Di certo saprà gestire con parole equilibrate anche una nostra ennesima sconfitta al tavolo europeo dei grandi.

Tags:
libia immigrazione italia gentiloni macron





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