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Politica
Giorno Memoria, Grillo vuole voti per Europee e lancia il "patto dell'oblio"
Beppe Grillo

Giornata della Memoria, Grillo fa lo spiritoso e lancia il "patto dell'oblio". Una mossa per agguantare voti per le Europee?

Ieri era la “giornata della memoria”, il ricordo dell’evento della Shoah. In tutto il mondo c’è stata questa celebrazione ma non poteva mancare il solito Beppe Grillo per il quale andare contro corrente è uno stile di vita. E così ieri, sul suo blog, ha lanciato provocatoriamente il “patto dell’oblio”, cioè esattamente il contrario di quello che si stava commemorando, proponendo la solita ricetta strampalata e cioè che proprio il “ricordo” anzi il “tramandarsi dei ricordi” sarebbe la causa della violenza antisemita.

GUARDA ANCHE: Giorno della Memoria, Beppe Grillo: "Ne serve uno della dimenticanza e del perdono"

“Io non so qual è il modo di capire certe cose, di questi dolori atroci che la gente può aver passato, perché se faccio riferimento a mio padre, che era un ragazzo del ’99 con l’ultima guerra, con la prima guerra mondiale, ha fatto 7 anni, 6 anni, una roba tremenda, mio nonno, ufficiale di macchina, silurato tre volte e alla terza volta è stato 5 o 6 giorni nell’acqua in mare coi suoi compagni mangiati dagli squali, e quando io e mio fratello chiedevamo a mio padre, a mio nonno, “raccontateci un po’ delle cose, cosa avete patito, cosa è successo, gli squali, le trincee, cosa avete fatto?”, non c’è stato verso di smuoverlo su nessun ricordo, quando domandavamo, la risposta era sempre la stessa “non puoi capì, non potete capire, e da questa deduzione io ho capito che certi dolori sono talmente enormi, talmente devastanti che sono incomunicabili. Oggi viviamo in un momento di questa reminiscenza di odio, di razzismo, di antisemitismo che continuamente è alimentata alle nuove generazioni, proprio per questo tramandarsi, questi ricordi, di popoli che si sono magari scannati 1000 anni fa, 200 300, 500 anni fa, e propongono sempre queste cose alle nuove generazioni.

Bisognerebbe avere il coraggio di interrompere questo ciclo distruttivo, bisognerebbe avere il coraggio di dimenticare, per poter perdonare. Ora, perdonare non è impossibile, la cosa più difficile è dimenticare, poter dimenticare tutte queste cose che sono successe e passare alle nuove generazioni degli altri valori, degli altri concetti, allora io propongo che ci sia magari un giorno, una giornata dell’anno, il giorno della dimenticanza e del perdono”.

Chiede dunque il Grillo Parlante di perdonare e non di ricordare. Già la parola “perdono” è strana per un iconoclasta perennemente incazzato con il mondo e l’umanità come lui, figuriamoci quando chiede di dimenticare il più grande genocidio dell’umanità. Grillo ormai ha fatto il suo tempo, il suo blog sa di muffa e il suo minestrone ideologico non lo vuole più nessuno. Un blog su cui discetta di tutto in maniera superficiale e confusa: robot, razzi spaziali, Intelligenza Artificiale, genocidi, finte energie rinnovabili, patatine fritte, marmellata vegetali, quark, buchi neri. Un populismo spicciolo a un centesimo al chilo.

Ora sente odore di Europee e tenta un’ennesima capriola e cioè tornare al populismo filorusso e filo palestinese, quello alla Di Battista per intenderci. I Cinque Stelle sono ormai una sorta di Zelig politico che cambia forma ogni giorno per adattarsi a quello su cui può lucrare in quel momento per ottenere consenso, non importa se è l’esatto contrario di quello che diceva il giorno precedente. Un trucchetto sempre più difficile però perché è vero che molti italiani sono allocchi ma anche molti hanno aperto gli occhi.

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