Governo, bivacco alla Camera tra attualità (Di Battista) e storia (Mussolini)
Secondo Alessandro Di Battista, 41 anni, ex deputato M5S, quanti, dopo aver detto no alle proposte del Movimento 5 Stelle, voteranno la fiducia al "governo di Mattarella", andrebbero considerati come dei "traditori della Patria. In un Paese democratico-ha aggiunto lo scrittore della Mondadori, di proprietà di Silvio Berlusconi, 81 anni, definito da don Alessandro "il male assoluto"-le opzioni sono due: o un governo portato avanti da chi ha vinto le elezioni, o nuove votazioni, il prima possibile». Per concludere, ancor più minacciosamente: «Bivaccare è ignobile!».
Ma il "discorso del bivacco" è proprio il nome con cui venne definito il primo intervento di Benito Mussolini ( 1883-1945) alla Camera dei Deputati, il 16 novembre 1922, in veste di Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, dopo la Marcia su Roma dei fascisti. Forse, non il grillino de'lotta, ma certamente il padre, il camerata Vittorio, orgogliosamente fascista, conosce tutto il testo del minaccioso discorso di Mussolini : "Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli. Potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto...». Tra i deputati, che lo ascoltavano, preoccupati, c'era un giovane deputato socialista veneto, Giacomo Matteotti (1885-1924). Il 10 giugno, il coraggioso dirigente antifascista venne rapito a Roma, sotto casa, in lungotevere Arnaldo da Brescia, nel quartiere Flaminio. Una squadraccia di cinque fascistoni, guidata da Amerigo Dumini (1894-1967), lo prelevò con la forza e lo caricò in una macchina, dove Matteotti venne malmenato e accoltellato, fino alla morte, per poi essere seppellito nel bosco della Quartarella, a 25 chilometri dalla Capitale....