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Politica
Governo Centrodestra-M5S? Berlusconi non si fa da parte. Ecco la verità

Primo punto: la crisi in Siria e le minacce di un attacco imminente da parte degli Usa, della Francia e del Regno Unito ad Assad - alleato della Russia - preoccupa fortemente il Capo dello Stato, tanto che Sergio Mattarella preme per accelerare i tempi per la formazione del governo proprio sull'onda delle crescenti tensioni internazionali.

Secondo punto: continua l'asse Di Maio-Salvini dopo l'elezione del leghista Nicola Molteni alla presidenza della Commissione speciale di Montecitorio. Vanno infatti tutte a Lega, Movimento 5 Stelle e Forza Italia le cariche all'interno dell'ufficio di presidenza della Commissione speciale della Camera. Andrea Mandelli (FI) e Giorgio Trizzino (M5S) eletti vicepresidenti rispettivamente con 15 e 14 voti, mentre i segretari sono Vittorio Ferraresi (M5S) e Paolo Russo (FI). La Lega esprime il presidente, Nicola Molteni. Nessun incarico nell'ufficio di presidenza al Pd.

Terzo punto: Forza Italia blinda Silvio Berlusconi. "La trattativa sulla formazione di un nuovo governo e sulla condivisione di un programma Centrodestra-5 Stelle può iniziare solo a patto che ci sia una dichiarazione esplicita e formale da parte del M5S circa una partecipazione di tutto il Centrodestra alle trattative a partire da Forza Italia e da Silvio Berlusconi". Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di FI alla Camera, lasciando Palazzo Grazioli dopo il vertice di Forza Italia. Ma la risposta pentastellata è secca: "Mai un governo con Berlusconi e Forza Italia" hanno ribadito i capigruppo 5 stelle Giulia Grillo e Danilo Toninelli.

Che cosa sta accadendo? L'ipotesi che circola in queste ore, spiegano fonti qualificate ad Affaritaliani.it, è che il presidente della Repubblica dia un incarico esplorativo a uno dei due presidenti delle Camere, molto probabilmente alla seconda carica dello Stato Maria Elisabetta Alberti Casellati, per tentare di sbloccare l'empasse. D'altronde, il Centrodestra unito ha un maggior numero di parlamentari rispetto ai 5 Stelle e quindi il presidente del Senato ha maggiori chance di Roberto Fico. I due leader, Salvini e Di Maio, hanno fatto capire più volte di non voler restare bruciati e di accettare un incarico solo nel caso in cui i numeri siano certi.

Il problema resta l'indisponibilità dell'ex Cavaliere, spinto da Gianni Letta, da Niccolò Ghedini e in parte anche da Antonio Tajani sulla linea dell'intransigenza, a non fare alcun passo indietro e a non voler farsi da parte come ha chiesto espressamente Di Maio ("Berlusconi dia spazio ai giovani"). La Lega e una parte di Forza Italia, Giovanni Toti in testa, stanno invece lavorando per cercare di convincere il leader azzurro a restare nell'ombra e a lasciare spazio ad altri esponenti "giovani" del suo partito. Ma fonti di FI spiegano che l'ex Cav non intende cedere. Però fonti leghista affermano che ci sarebbero una decina di deputati e 5-6 senatori che sarebbero pronti a schierarsi con il presidente della Regione Liguria.

Se non si chiude tra Centrodestra e 5 Stelle, e se la Lega non rompe con Berlusconi, resta l'ipotesi di un esecutivo del Presidente con dentro più o meno tutte le forze politiche, anche perché i renziani che hanno rialzato la testa al Nazareno hanno chiuso l'altra strada di Di Maio, quella di un'intesa con il Pd. Per evitare dunque la palude del governissimo, bisognerà valutare se e quanti passi indietro Berlusconi sarà disposto a fare e se e quanti passi in avanti verso Forza Italia potranno fare i pentastellati.

Comunque Di Maio e Salvini puntano a prendere tempo e ad arrivare a fine mese. "Prima di capire che cosa accadrà devono tenersi le elezioni regionali in Molise e in Friuli Venezia Giulia e l'assemblea del Pd del 21", spiega un parlamentare di Centrodestra. Già, perché il leader della Lega punta soprattutto sul successo di Fedriga nella Regione a statuto speciale e sul tracollo di Forza Italia per avere ancora maggiore voce in capitolo nella coalizione. E poi resta da capire anche se i Dem potranno in qualche modo rientrare in gioco. Restano in campo due ipotesi anche se oggi i tempi non sono maturi. La prima è un governo Centrodestra-M5S con Berlusconi nell'ombra e l'appoggio esterno di Forza Italia (così l'ex Cav potrà comunque avere un ruolo di controllo) , l'altra è la rottura dell'alleanza Lega-FI e l'esecutivo Di Maio-Salvini. Intanto un mandato esplorativo alla Casellati potrebbe allungare i tempi in attesa delle scadenze elettorali e dell'assemblea Pd.

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