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Politica
Governo, Conte: "Verifica a gennaio". E a Zingaretti ricorda: "Fino al 2023"

"Quando il presidente del Consiglio parla di una verifica del programma a gennaio, intende dire che e' necessario tracciare una roadmap di governo chiara con le priorita' e un cronoprogramma di riforme strutturali condiviso da tutte le forze di maggioranza fino alla fine naturale della legislatura. L'impegno preso dalle forze di maggioranza e' governare fino al 2023, le riforme si potranno mettere a punto e realizzare in un orizzonte temporale ampio non certo in pochi mesi". Lo precisano in serata fonti di Palazzo Chigi che parlando esplicitamente di "orizzonte temporale ampio e non certo in pochi mesi" e di "governare fino al 2023" sembrano una risposta diretta in particolare al segretario dem Nicola Zingaretti che questa mattina aveva espressamente usato il termine "Agenda 2020".

LA CRONACA DELLA GIORNATA - I toni sono quelli concilianti e non di sfida, ma di fatto da Nicola Zingaretti - segretario del Partito Democratico - e da Goffredo Bettini - storico esponente del Pd vicinissimo a Walter Veltroni - è arrivato un chiaro ultimatum a Matteo Renzi e ai 5 Stelle nelle prime ore del mattino: a gennaio, dopo il via libera alla Legge di Bilancio, serve un'intesa chiara e programmatica su tutti i punti oppure non ha senso che il governo vada avanti. "Chiudiamo bene la manovra economica. Poi, con il Presidente Conte, lavoriamo ad una nuova Agenda 2020 per riaccendere i motori dell'economia, per creare lavoro, per sostenere la rivoluzione verde, per rilanciare gli investimenti, per semplificare lo Stato, per sostenere la rivoluzione digitale, per le infrastrutture utili, per investire su scuola, universita' e sapere. Alleanza vuol dire condivisione e avere a cuore gli interessi dell'Italia", scrive su Facebook Zingaretti.

"Una verifica di governo a gennaio, dopo l'approvazione della Legge di Bilancio e una volta smaltite le festività natalizie". Ha replicato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine di un convegno dell'Eni verso l'ora di pranzo, precisando che l'obiettivo è indicare "un cronoprogramma fino al 2023". A gennaio, "sarò io per primo che inviterò tutte le forze politiche a fare chiarezza sugli obiettivi", ha proseguito il premier "attenzione, non è solo un problema di cosa fare a febbraio e a marzo, non è solo un problema del 2020. Noi abbiamo preso l'impegno di governare questo paese fino al 2023, alcune urgenze che il Paese ci chiede sono riforme strutturali e non possiamo prendere in giro i cittadini dicendo che le facciamo in due o tre mesi". Ha poi chiarito che "non è necessario un nuovo contratto di governo, è necessario chiarire il cronoprogramma".

In serata poi è arrivato anche l'allineamento del leader del Movimento 5 Stelle che in una nota scrive: “La condivisione interna di dover stilare un’agenda con precise priorità per il Paese, come chiesto già settimane fa dal M5S, dimostra che ci sono le basi per fare ancora meglio - e aggiunge - In questa cornice, di condivisione e convergenza di vedute, il governo deve andare avanti su temi fondamentali per gli italiani come la casa, la sanità, il lavoro. Penso sia dunque doveroso stilare una lista di priorità andando anche a individuare le tempistiche per l’approvazione di importanti provvedimenti, vale a dire un cronoprogramma da gennaio, per portare avanti con trasparenza le cose che abbiamo promesso agli italiani” ha concluso.

Governo: Zingaretti, bene Conte. Ridare fiducia a italiani - "Noi dobbiamo dare agli italiani sicurezza e ricostruire la fiducia. Ha fatto bene il premier Conte a rilanciare questa sfida per costruire un'agenda del 2020 fondata sullo sviluppo, sul lavoro, sulla rivoluzione verde su quei pilastri che possono riaccendere l'economia italiana. Questo e' il modo giusto per guardare al futuro, lo abbiamo detto da tempo, e per ridare sicurezza e speranza a chi vive in questo a paese". Cosi' il segretario Pd, Nicola Zingaretti, a margine della presentazione di un libro nella sede dell'Enciclopedia italiana.

Governo:Iv,bene rivedere agenda,no a riti I Repubblica - "Bene l'apertura di Conte che accoglie la nostra richiesta di lavorare sullo sblocco dei 120 miliardi di euro sulle opere pubbliche. E se c'e' una richiesta di confronto in maggioranza noi siamo disponibili. Naturalmente non per riti da prima repubblica ma per una rapida revisione dell'agenda che per noi vuol dire innanzitutto piano shock da 120 miliardi di investimenti e revisione dell'Irpef per abbassare la pressione fiscale". Lo dice Ettore Rosato, capogruppo di Iv, interpellato al telefono.

Governo, Speranza: verifica? Sbagliata la parola, giusta l'idea - "Va nella direzione giusta", secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, "l'idea che dopo la legge di bilancio ci si rimetta tutti insieme e si definisca un'agenda per il 2020" del governo. "La parola 'verifica' sinceramente non mi convince, ma credo - ha detto il ministro rispondendo ai giornalisti a margine del Consiglio Salute dell'Ue oggi a Bruxelles - che sia assolutamente opportuno immaginare a gennaio un grande momento in cui definiamo insieme l'agenda 2020. Questo governo è nato in poche settimane in agosto, di fronte a una crisi che era stata aperta al buio da una spiaggia". "Io - ha continuato Speranza - credo molto in questo governo. Sono convinto che aver fatto cadere il muro di incomunicabilità tra 5 Stelle e centro sinistra sia stata la scelta giusta. Dobbiamo continuare a investire, parlando il meno possibile di noi e il più possibile delle cose fatte". "Io - ha aggiunto il ministro - rivendico le cose che abbiamo fatto finora nel comparto salute: 2 miliardi di euro in più sul fondo sanitario nazionale, 2 miliardi di euro più sull'edilizia e l'ammodernamento tecnologico, l'abolizione del superticket che nessun cittadino pagherà più in Italia dal primo di settembre. Abbiamo alzato i tetti per le assunzioni, per assumere nuovo personale". "In questa manovra di bilancio abbiamo ora una norma che consentirà l'assunzione di precari, lo scorrimento delle graduatorie; abbiamo messo in campo pacchetto che mi consente di dire che sul comparto salute questo governo sta iniziando a fare le cose concrete che riguardano la vita delle persone e che credo debbano essere la nostra vera bandiera". Dobbiamo, ha concluso Speranza, "parlare il più possibile delle cose che riguardano la vita delle persone e il meno possibile delle questioni interne che non interessano a nessuno".

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